soffio di sfoglia alle acciughe, tutti a tavola


L’ho già dichiarato: la cinematografia francese è quella che preferisco, dove spesso la colonna sonora che normalmente dovrebbe favorire l’atmosfera, è sostituita dal silenzio che riempie e crea empatia.
I ragazzi e Guillaume, a tavola.  Distribuito in Italia con il titolo “Tutto sua madre”.

La faccia che ha fatto mio padre quando si è accorto che ero io e non mia madre. Ho letto nei suoi occhi che aveva capito che ero una ragazza.

Perché mia madre non è felice? Eppure sono una ragazza come lei ……. In realtà le assomiglio troppo! Ma si, certo, devo imitare donne diverse da lei; devo solo ispirarmi ad altre donne che amo: per cominciare c’è mia nonna, che amo, poi ci sono le mie zie, fantastiche anche loro, sono iperfemminili. Ma non ci sono solo le donne della mia famiglia dopotutto, ci sono tutte le altre, hanno tutte qualcosa di unico, tutte. Mi sono messo a guardarle e ascoltare qualunque loro gesto, qualunque loro atteggiamento, qualunque loro sguardo, qualunque loro mania; come Martina accavalla le gambe o come Isabella gioca con i suoi capelli, come Cristina guarda di lato o come Vittoria muove i suoi anelli e dice sì, aspirando così, sfiatando così: ffff .
E’ fantastico!
In realtà la più grande diversità delle donne è il loro soffio: ffff,  è più dolce, più variabile, meno lineare meno omogeneo, ecco è questo: il soffio di una donna in effetti varia continuamente a seconda che sia commossa o concentrata o seduttrice o affascinata. Così li ho imparati tutti, tutti i soffi , tutti quei respiri che facevano battere il mio cuore all’unisono, con le donne.

Più tardi ho chiamato la mia amica e le ho chiesto che fai stasera, mia ha risposto una cena tra ragazze, allora vengo anche io, ma no non le conosci nemmeno, una ragione di più, me ne frego, metto il tailleur e i tacchi alti nel caso, ma vengo.
Arrivo a casa sua, per fortuna senza tailleur e tacchi alti e vedo ……. E mentre guardo, un’infinità di frasi mi si mischiano in testa “sei talmente omosessuale da essere diventato lesbica”.

Le ragazze e Guillaume, a tavola. Adoro questa frase, non ho avuto paura.

Da questa pellicola ho tratto un’ispirazione, quella di immaginare di cucinare per il regista e protagonista Giullaume Gallienne. La ricetta nasce proprio così, mentre pensavo alle sequenze del film.

Siamo certi di quello che vediamo, o basta un soffio per spazzar via  un’immagine omologata e guardare al contenuto?

soffio di sfoglia farcita al provolone del Monaco,
con acciughe, pomodori secchi e salsa alla bieta rossa

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occorrente per due commensali:
pasta sfoglia acciughe fresche provolone del Monaco timo gambi di bieta rossa
sedano rapa
pomodori secchi
2 cucchiaini di olio extravergine di oliva
1 uovo fresco
10gr di burro
10gr farina
100gr di latte fresco intero
noce moscata
foglie di menta
olio di semi di girasole per friggere
fiocchi di sale al limone Falksalt

prepara il forno a 200° statico

  • lascio lessare per pochi minuti i gambi della bieta in abbondante acqua, li scolo quando sono al dente e lascio raffreddare; procedo così per il sedano rapa tagliato a pezzetti
  • metto i pomodori secchi in una ciotola con acqua fredda, lascio in ammollo per dieci minuti e poi li strizzo tra i palmi delle mani e li lascio asciugare su carta alimentare
  • pulisco le acciughe aprendole a metà nel senso della lunghezza, elimino la lisca e la testa e poi le metto ad asciugare su carta da cucina
  • preparo la besciamella lasciando fondere il burro a fiamma bassa, verso la farina e mescolo per amalgamare, poi aggiungo il latte bollente e continuo a mescolare con la frusta, sempre a fiamma bassa fino a cottura, solo per ultimo aggiungo un pizzico di sale
  • stendo la sfoglia allo spessore di tre millimetri, ritaglio 12 cerchi da 8 centimetri di diametro e con i rebbi della forchetta pratico dei fori; al centro di un disco metto qualche pezzetto di formaggio e copro con un altro disco, metto altro formaggio e termino con un altro disco di sfoglia, sigillo i bordi della sfoglia per non far uscire il formaggio durante la cottura; spennello con l’uovo battuto e inforno a 200° per 15 minuti
  • mentre la sfoglia cuoce, preparo le salse: nel frullatore verso i gambi di bieta insieme a qualche cucchiaio di besciamella e metà dell’olio di oliva, frullo fino ad ottenere una crema che poi passo al colino, insaporisco con un pizzico di noce moscata; procedo nello stesso modo per la rapa bianca, che insaporisco con qualche fogliolina di menta fresca, metto da parte le salse che scalderò al microonde prima di servire
  • nell’olio di girasole friggo i pomodori secchi, quando si gonfiano li tolgo e metto ad asciugare sulla carta da cucina, sempre nello stesso olio friggo le alici, non più di un minuto di cottura altrimenti si rompono
  • per terminare verso le due salse sul piatto e dispongo la sfoglia con sopra le alici, i pomodori e un poco di besciamella con i fiocchi di sale al limone.

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Una risposta

  1. Ho adorato questo film e trovo che la commedia francese, e non solo la commedia, abbia moltissimo da insegnare a quella nostrana. Ormai quando desidero un film garbato e intelligente mi rivolgo ai francesi che hanno ottimi registi e ottimi attori, con anni di teatro sulle spalle e una recitazione impeccabile. Bella l’idea di abbinargli questa ricetta 🙂

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    • ma quanto è vero!!! Sai cosa mi piace? che gli attori non sono mai bellissimi fustacci come nei film americani, ma semplici individui che compiono gesti quotidiani, come me 🙂 un po’ goffi, un po’ ingenui ma sempre genuini.
      besos cara Viviana
      Sally

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  2. Dunque, se ami la cinematografia francese, vuol dire che, un po’, ami pure gli abitanti d’oltralpe.
    E, io dico, se li ami, perché mai lasciarli attaccati allo schermo di questo telefono a sbavare sulla sfoglia alle acciughe?
    No, dico, perché poi magari sbaglio io. Ma il dubbio mi viene quando il controllore mi guarda e non favella.
    “Che è? ”
    “Nulla. La guardavo.”
    “Eh?”
    “Si. La saliva che cola sullo schermo. Guardavo quello”
    “Ah. Ecco. Si vede? ”
    “Faccia lei”
    “Sa, le alici”
    “Ah. Bhe.”
    “Vuole il biglietto?”
    Mi osserva. Mette la testa di lato.
    “Figurarsi” dice ” il biglietto per lo spettacolo dovrei pagarlo io”
    Appunto.
    Di primo mattino.
    Grazie. Sai?
    Those Girls – Karen Harding.

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  3. Anche io adoro i film francesi, ma questo purtroppo non l’ho visto.
    Il piatto appare decisamente interessante, ho avvertito in bocca i sapori degli ingredienti man mano che leggevo. Grande Sally!
    Ho letto anche di Gnammo. Abito a Roma, chissà, mi piacerebbe proprio assaggiare i tuoi piatti e non lasciare solo all’immaginazione il loro sapore 😉

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    • Se hai sky lo trovi con il titolo tutto “sua madre” 😉 merita davvero
      Cercherò di pubblicare il calendario degli eventi, prossimamente anche il sabato e la domenica per un “long pep pill” dalle ore11 alle 14 in terrazza fronte mare 😉
      besos
      Sally

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    • buon venerdì Laura 😉 mi sono accorta che le mie ricette sono il risultato di sensazioni emotive date da vari eventi, tra questi anche la cinematografia e il teatro 🙂 felice che ti sia piaciuta.
      besos Cara Laura
      Sally

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