Mi sono data da fare con questi mini panettoni e mini pandoro per augurarvi
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da grande vuole fare la lasagna
Proseguo l’escursione gastronomica, presentando un altro piatto “modesto” che tutt’oggi sopravvive alle raffinate ed elaborate golosità delle nostre tavole.
Il racconto legato a questa ricetta è divertente, il protagonista è un signore vedovo che ha sette figli, vive per la campagna e a questa dedica tempo e poesie. Il metodo adottato per gestire e intrattenere i suoi bambini dopo la scuola non ha nulla a che vedere con quello “Montessoriano”, ma pare abbia funzionato altrettanto bene.
serata in “bianco”. Zuppa di borragine e alici
Mi sono nuovamente distratta ed è già Natale.
Oggi ho trovato il tempo per fare i primi acquisti. Le feste mi piacciono, a parte il loro significato, le giornate festive sono maggiori e quindi ho più tempo da trascorrere con le persone care. Il cibo in questo momento è protagonista più che mai, l’uso di preparazioni bianche per la cena della vigilia è condivisa anche da chi non ha legami religiosi.
Salsa di pane e di olive per la Vigilia, una volta l’anno.
Signora mia ……. non ci sono più le Vigilie di una volta, oggi i valori non sono più gli stessi!
Cara Signora, credo che questa frase non dovresti pronunciarla con nostalgia e risentimento, perchè non posso immaginarti a mortificare i tuoi cari, la sera del 24 dicembre, dicendo loro che preferivi la viglia del ’40 a quella che ti appresti a trascorrere con la famiglia. Per fortuna non ti staranno a sentire, sottovoce e facendoti il verso riperetanno le tue stesse frasi.
Cambia todo cambia di Mercedes Sosa
“Cambia lo superficial Cambia ciò che è superficiale
cambia también lo profundo e anche ciò che è profondo
cambia el modo de pensar cambia il modo di pensare
cambia todo en este mundo. cambia tutto in questo mondo.
Lo que cambió ayer E ciò che è cambiato ieri
tendrá que cambiar mañana di nuovo cambierà domani
así como cambio yo così come cambio io.
… y así como todo cambia … e così come tutto cambia
que yo cambie no es extraño. che io cambi non è strano.
La ascolto sempre molto volentieri, mi conforta condividere questo pensiero. Il tempo scorre ne sono consapevole, mi adatto alla trasformazione perchè il momento e il luogo non saranno più gli stessi nè identici a quelli appena vissuti.
Non sono riflessioni malinconiche che colpiscono prima del Natale, tutt’altro, se il rinnovamento non avvenisse mi ritroverei statica, congelata e magari un pò sottovuotata senza conoscere l’emozione dell’inimmaginabile, e qui mi viene in mente il film Ricomincio da capo, che ricordo come il giorno della marmotta, lo stesso giorno per tutti i giorni, e la sfortuna smette quando il protagonista accetta il cambiamento.
La tradizione familiare in cucina non è rimasta intatta, una ricetta si tramanda e in questo percorso genera cambiamenti, accoglie contaminazioni e si adegua al gusto di volta in volta.
Ho cercato testimonianza di piatti semplici del passato che si consumavano la sera prima di Natale. Appartengono all’usanza romana, sono meno conosciuti e per questo mi sono impegnata a volerli proporre, con l’intento di replicare la gustosità così come mi è stata riportata; in queste preparazioni il tempo si è fermato.
La caratteristica che li accomuna è la presenza di miele, aceto e menta.
Inizio dagli antipasti con la salsa di pane nero che è una preparazione per insaporire il pane che ricorda la preparazione della panzanella, gli ingredienti sono in dose aprossimativa , assaggia e modifica a tuo gusto.
occorrente:
fette di pane integrale casareccio
fette di pane sciapo secco, grattato
una miscela con 2 parti di acqua 1 parte di aceto preferibilmente rosso
un impasto con: parmigiano grattato, qualche foglia di coriandolo, menta, qualche cucchiaio di evo e la stessa quantità di miele millefiori
aglio, sale, pepe.
In un piatto largo verso acqua e aceto – io ho invertito le proporzioni, 2 parti aceto bianco e 1 parte acqua – che uso per intingere le fette di pane, mi servo di un pennello da cucina per non bagnare troppo la mollica.
Mescolo il pane bianco grattato con l’impasto e ottengo una miscela morbida, se risulta troppo compatta aggiungo poca acqua e lascio riposare per un’ora e poi applico sulle fette di pane scuro.
Anche in questo ultimo passaggio ho invertito l’utilizzo dei deu pani, quello scuro nell’impasto, quello chiaro come base,
All’assaggio il sapore era equilibrato, nessun ingrediente aveva il sopravvento.
Olive nere in salamoia
Le olive che ho usato sono quelle cotte in forno, nere, snocciolate e non condite con spezie o agrumi. Ho preferito olive nere asciutte e denocciolate, cotte al forno, intere e non condite con spezie o agrumi.
Occorrente:
olive
marinata: 3 parti di aceto bianco e 1 parte di miele millefiori – anche quello di castagno si sposa bene –
semi di finocchio pestati.
Preparo con diverse ore di anticipo, in una terrina verso la salamoia che deve coprire per metà le olive, questo è uno stuzzichino in attesa di sedersi a tavola.
Il sapore del miele e dei semi di finocchio sono la componente dolce e potrebbero superare lo spirito amaro dell’oliva.
Salsa di olive
Le olive possono essere verdi o nere, denocciolate per realizzare una salsa da spalmare sul pane croccante.
Occorrente:
qualche etto di olive tritate finemente
marinata: 3 parti di aceto bianco, 1 parte di miele
frullare 3 cucchiai di evo, 1 cucchiaiono di prezzemolo, 3/4 foglie di sedano, qualche seme di coriandolo, 1/2 cucchiaino di cumino, foglie di menta, qualche seme di finocchio
finocchietto selvatico per decorare.
Mescolo tutto insieme, assaggio e scelgo quale gusto voglio sentire senza nascondere il sapore dell’ingrediente principale.
Vi lascio in buona compagnia: queste ricette molto veloci ed economiche sono uno spunto; a voi il piacere di personalizzarle.
prendo fiato
Oggi mi concedo una pausa, ammetto di essere particolarmente affaticata, gli impegni sono tanti e per ricaricarmi ho trascorso qualche ora al mercato a salutare i miei fornitori.
In questa bella giornata di sole, tra i banchi del mercato si respira l’aria natalizia, la migliore merce è esposta in bella vista, tutti sorridono nonostante la crisi di cui si evita di parlare per non perdere speranze e buon umore.
Il fioraio è sempre il primo che visito e oggi aveva queste bellissime roselline profumate, mi sono assicurata che non fossero state trattate con prodotti chimici, perché alcune di loro da domani saranno nel Menù della vigilia di Natale.
Il tema che da domani inizierò a trattare sarà: la tavola e le ricette della vigilia, la conoscenza della cucina romana-laziale e quella sarda.
In queste settimane ho fatto una ricerca sulle tradizioni, ho scoperto cibi speciali che si cucinano in famiglia la sera del 24 dicembre.
Ti aspetto per proporti preparazioni meno conosciute che ti stupiranno.
Nel frattempo mi godo una passeggiata sul lungomare.