Ho tardato ad avviare il blog perché non trovavo qualcosa da comunicare pubblicamente, anche la parola blog mi spaventa, lo chiamerò “quaderno” di fogli legati da un filo conduttore. Il cibo, che per me rappresenta il veicolo sul quale viaggio, è allo stesso tempo lo strumento per apprendere e realizzare il proprio gusto.
Rileggendo gli appunti nel mio quaderno di carta grigia, ho compreso la trama base che ha motivato la curiosità e di seguito mi ha persuaso a frequentare la cucina: mi piace esplorare le pietanze che non mi piacciono. Che vuol dire? Come diceva un mio avo: “io mi sono capito”.
Ammettere che la lasagna, i cannelloni, le seppie con i piselli e la pasta zucchine e gamberi non mi sono piaciuti, come dire…non mi piace Venezia. E’ vero.
Forse avrò bisogno di un avvocato dopo queste dichiarazioni.
Ho capito perché non apprezzavo queste pietanze, le sottovalutavo. Troppi ingredienti o poco contrasto di sapori o ancora abbinamenti incompatibili. Questo è il mio “legame” con la cucina, che non significa smontare una ricetta ma comprendere il motivo che mi fa dire “mi piace” e “non mi piace”.
Questo vorrei condividere con gli ospiti che leggeranno il mio quaderno.
hai trovato le parole che cercavo!
"Mi piace""Mi piace"
Meme, grazie.
Se condividi il mio pensiero troverai tra le ricette la conferma della mia filosofia in cucina.
"Mi piace""Mi piace"
wow tenace e determinata brava…
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Valeria, benvenuta nella mia cucina! Grazie 🙂
Lo sai quanto mi sei cara. un abbraccio
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