polvere nera dall’aria snob


Quando ero  piccola, ricordo che esistevano due tipi di esercizi commerciali: l’emporio e la boutique.

Nel primo vestivano tutta la famiglia dalla testa ai piedi, vendendo all’occorrenza anche la dentiera, un cappello e la stoffa per farci una bella tovaglia; ti facevano credito, se ti munivi del tuo bel librettino dalla nera copertina e dai fogli gialli con righe rosse; ambienti enormi dai soffitti altissimi, lunghi banconi con sopra il metro, le forbici e la carta di giornale dove involgere gli acquisti; la puzza di naftalina ti impregnava e intossicava.
Negozi per proletari dagli stipendi di terracotta con abiti che odoravano di naftalina, appunto!

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il pagliaccio, c’è poco da ridere. semplice panzanella


Questo articolo ha una premessa, anzi due, meglio tre:
non mangio per nutrirmi, ma per il piacere di emozionarmi e gustare pietanze di qualità;
quando vado al ristorante, mi concentro sul cibo;
usavo Trip advisor per esprimere il mio personale giudizio sui ristoranti che ho visitato, ma quando ho constatato che alcune recensioni erano dei bluff, dopo averle segnalate senza che nulla cambiasse, l’ho abbandonato.

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mi piace e non mi piace. La mia cucina


Ho tardato ad avviare il blog perché non trovavo qualcosa da comunicare pubblicamente, anche la parola blog mi spaventa, lo chiamerò “quaderno” di fogli legati da un filo conduttore. Il cibo, che per me rappresenta il veicolo sul quale viaggio, è allo stesso tempo lo strumento per apprendere e realizzare il proprio gusto.

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