tonno al porto, parto e torno


A volte mi compiaccio di quante attività riesco a svolgere contemporaneamente. A volte.
Le giornate in cui gli impegni si susseguono uno dopo l’altro e tutto s’incastra e trova un ordine preciso, riuscendo a ottimizzare i tempi senza disperdere energie, per me sono corroboranti.
Ma ci sono quelle giornate che ……. oggi è una di quelle volte che vorrei far tutto e niente, mi sembra di sprecarle queste giornate di sole.
Fare una pausa e uscire da casa, con il bel tempo potrei fotografare il mare o passeggiare o andare in bicicletta o tutto insieme, comunque uscire, cioè pensiero e successiva azione, invece no, all’improvviso l’elenco dei doveri  mi passa davanti agli occhi come i titoli di coda del film Kagemusha di Kurosawa e mi scateno: realizzerò quella ricetta che ……. acci, devo proprio riparare ……. noooo devo dare l’insetticida alle piante ……. e quella macchia?? ……. devo studiare ……. devo lavorare ……. l’auto dal meccanico …….

e nulla si compie!

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il mio tempo ……. con tagliatelle, raviolo croccante e tortina


Il  tempo a volte è ingrato.

Mi passa addosso e lascia tracce indelebili di un affetto perduto, di un amore sbagliato, di un conflitto irrisolto.
Lui è presente, attento, costante, scandisce il ritmo del mio essere e mi sorprende alle spalle; il disaccordo tra mente e corpo è opera sua, esalta il cervello a compiere azioni a ritmi giovanili e soggioga il fisico al suo logoramento.

Lede l’armonia tra pensiero e azione.

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mi piace e non mi piace. La mia cucina


Ho tardato ad avviare il blog perché non trovavo qualcosa da comunicare pubblicamente, anche la parola blog mi spaventa, lo chiamerò “quaderno” di fogli legati da un filo conduttore. Il cibo, che per me rappresenta il veicolo sul quale viaggio, è allo stesso tempo lo strumento per apprendere e realizzare il proprio gusto.

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