l’agnello che da alla testa, io cedo


L’uso dei social non è la mia materia preferita e con difficoltà cerco di gestire sia la pagina che l’account su facebok.
Mi ripropongo di dedicare del tempo e imparare a confezionare i giusti contenuti, ma mi distraggo a vedere quante notizie improbabili si condividono senza accertarne la fonte e la veridicità.

La bufala (notizia falsa e infondata, frottola, fandonia) viaggia sottoforma di post condiviso da migliaia di persone che viene copiato e incollato da una bacheca all’altra e genera una catena inarrestabile che sui social network a volte suscita ansia e panico.

Se invii una e-mail al supermercato QQQ e contemporaneamente premi canc#[[ batti il piede sinistro e canti, riceverai 250€ ……
Da domani per legge devi pagare la tassa di 25€ se possiedi una bicicletta con sei ruote, rossa a pois rosa pinghinello …..
Attento!! non insultare un extracomunitario!! se ti denuncia dovrai pagargli 6.000€, pulirgli casa, donargli un rene … …..
Pensavo di essere io quella fuori di testa, ma sono in tanti a battermi 😀 😀
Ci sono cascata anche io quando un collega mi aveva informata che un suo caro amico chiedeva urgentemente aiuto per donare il sangue a favore di una bimba in pericolo di vita. Non essendo donatrice chiesi (con insistenza e premura) ai donatori che conoscevo, riferendo i dati della bambina e il reparto dell’ospedale in cui era ricoverata. A fine giornata mi telefonarono tutti, per rimproverarmi con quale leggerezza avessi trasmesso una notizia inattendibile. Ingenuamente risposi “potrebbe succedere…..” Peggio che mai, ho rischiato di essere malmentata attraverso i fili del telefono.

E le notizie improbabili non finiscono qua, eccone una davvero divertente: “un agnello è stato rapito da uno zoo e tenuto come un animale domestico in un bordello da una prostituta transessuale precedentemente pastore”. La storia si svolge in Germania, Monaco (per il bordello) e Norimberga (per lo zoo). La vicenda si conclude con l’agnellino (una pecora di nome Rosi e di 2 mesi) che ritorna nel suo ovile.

Invece una storia vera che può essere ingannevole, è quella di Mary Ann Lamb (vedi come ti porto alla ricetta 😉  😀 ).

Nata nel 1764 a Londra in una famiglia povera, Mary Ann non ricevette un’istruzione formale; fin da bambina sostenne la famiglia con il cucito e occupandosi di sua madre invalida che dipendeva completamente  dalle  cure di Mary. Il 22 settembre 1796, in un attacco di pazzia (soffriva di disturbo bipolare e a causa del superlavoro la malattia ebbe il sopravvento) Mary accoltellò e uccise sua madre. Fu dichiarata temporaneamente pazza e posta sotto la tutela di suo fratello Charles. Insieme al fratello  Charles nel 1807  pubblicò Tales from Shakespeare, una raccolta di adattamenti in prosa di opere teatrali di William Shakespeare , destinata ai bambini. Mary Ann ha scritto la prefazione, le 14 commedie e le storie, Charles ha contribuito alle 6 tragedie, ma solo il suo nome compare sul frontespizio dell’opera che riscosse successo e stabilì la sua reputazione letteraria.

Nel 1809 Charles e Mary pubblicarono due opere collaborative, la Scuola della signora Leicester, un libro di storie per bambini e Poesia per bambini.  I fratelli Lamb vissero insieme e nel 1823 incontrarono e adottarono un’orfana, Emma Isola, che in seguito sposò l’editore di Charles Edward Moxon. Per il resto della sua vita Mary fu soggetta a ricorrenti attacchi, ma la sensibilità e l’empatia  caratterizzarono i lunghi periodi in cui era libera dai sintomi della follia che combatteva, spesso eroicamente. Insomma, pur portando il nome dell’agnello, non era esattamente innocente, ma in fondo era ugualmente buona.

L’agnello è un piatto della mia tradizione a cui sono particolarmente legata, è tra le poche carni che mi piace così tanto che per lui potrei fare pazzie. Come faccio di solito, prima di proporti la ricetta, verifico, come ho imparato a fare con le bufale, che non ne esista una uguale 😉

copertina di agnello farcita

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occorrente per due commensali:
1 copertina di costole di agnello
1 manciata di spinaci in foglia
1 carciofo lessato
1 piccolo porro
pepe, sale, noce moscata
1 cucchiaio raso di semola di grano duro Senatore Cappelli
1 noce di burro
1 cucchiaio di aceto di vino bianco
alcool di uvetta sotto spirito
fiocchi di sale Falksalt al limone

  • pulisco il carciofo, lo taglio in quattro spicchi e lo faccio scottare in acqua bollente con  l’aceto e un pizzico di sale per sette minuti, poi lo scolo e lascio ad asciugare su carta per alimenti
  • stendo la carne e metto il porro affettato finemente nel verso della lunghezza, le foglie di spinaci pulite e asciutte, sale, pepe al mulinello e un pizzico di noce moscata, arrotolo e lego con spago da cucina

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  • in padella calda rosolo la carne su tutti i lati e poi la trasferisco nel forno a 180° con un filo d’olio, per dieci minuti
  • in padella lascio fondere il burro, aggiungo la semola e mescolo velocemente, verso l’alcool e lascio cuocere a fiamma bassa mescolando per non formare i grumi, lascio addensare e ottengo una crema lisciaDSCF8894
  • sforno e taglio a fette la carne, dispongo sul piatto  e insaporisco con fiocchi di sale al limone, accompagno con un grappolo di pomodori vesuviani tostati in padella e irroro con la salsa.

 

 

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  1. Cara Sally
    So di darti il corpo mortale Ma io prima ancora delle ricette resto estasiata dall eleganza e dall arguzia che lì ci portano.

    Interessante sicuramente buono ma ma ma la carne di agnello non mi piace Tuttavia Apprezzo che qui ci sia una abbondanza di verdure.

    Ti abbraccio shera

    Piace a 1 persona

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