vasocottura e sono cavoli!


Saluto il 2017 come ogni altro anno passato che si è portato via di tutto e di più, ma non lo biasimo per aver concentrato in dodici mesi un buon numero di eventi luttuosi. Non sono superstiziosa e non sarà un 17 a farmi ricredere.
Anche se ……. ho rotto due specchi e una bottiglia di olio extravergine pregiato, il pavimento della terrazza è saltato, ho bucato due ruote della mia nuova macchinetta, ancora curo l’epicondilite al gomito destro (e non sono mancina), la planetaria si è spenta improvvisamente e dovevo confezionare ancora molti panettoni, al Tuttopensare gli si è alzata la pressione …….

Spero che a te sia andata meglio, altrimenti son cavoli!! 😀 😀

E i cavoli sono la base di questa ricetta realizzata in vaso cottura, la tecnica che ha preso piede in questi ultimi anni si presta per tante preparazioni: dolci, pesci, molluschi, carni, verdure e frutti.

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avocado sardine e ostriche, doppio rendez-vous


Buongiorno!
Avevo lasciato in modalità silenzioso questo diario, ho dato precedenza agli impegni lavorativi.
Grazie a tutte/i blogger che hanno consultato le ricette e i racconti di viaggio. Ben ritrovati 🙂

siamo l’esercito del selfie
di chi si abbronza con l’iPhone
ma non abbiamo più contatti
soltanto like a un altro post
ma tu mi manchi
mi manchi in carne ed ossa
mi manchi nella lista
delle cose che non ho  (Takagi & Ketra)

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pollo, pancake e melagrana senza glutine


Oggi mi cimento con una ricetta che appartiene a Ilaria, naturalmente la interpreto a modo mio, non me ne voglia per le modifiche, da vera talebana del cibo opto per la ricotta 🙂
Ho scelto il  tiramisù salato al pollo e melagrana che trovo sia perfetta per consumare le melagrane che custodivo in un punto molto freddo della mia terrazza. Si sono conservate talmente bene che ho dubitato fossero vere e ancora commestibili 😀

pollo spumoso e croccante
con roux di melagrana

pancake il piatto

glutenfree

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un panino che sa osare


Il panino, inteso come merenda o sostituto di un pasto, per me ha un valore sentimentale che si lega ai ricordi della mia vita a Cagliari.

Se qui a Roma è tradizione  consumare la pizza a taglio in qualunque momento della giornata, a Cagliari si preferiva lo spuntino serale. Di conseguenza i locali iniziavano la produzione di pizza (limitata e tre gusti: rossa al pomodoro, con mozzarelle, ai funghi) e panini dalle cinque del pomeriggio.

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mini torta di limette, senza glutine


Per la festa del mio compleanno di taaaaanti anni fa, la mia mamma preparò una torta alle mele che riscosse un grande successo: i miei compagnetti presenti alla festa, all’arrivo del dolce, istintivamente fecero scattare un applauso. Questo ricordo appartiene al Tuttopensare 🙂  l’ho costretto a rievocare episodi della sua infanzia che avessero un legame con questo tipo di dolce. Mi diverto ad ascoltare i momenti della sua fanciullezza, mi inteneriscono 😀 😀
Ha sempre amato la musica e da bimbetto s’immaginava dj: capovolgeva il suo triciclo poggiando il 45 giri di Obladi Oblada su una ruota che girava con le mani come fosse il piatto del giradischi  😀 😀
I bambini hanno una fantasia che va sempre  incoraggiata e sostenuta, premiata poi con un dolcetto 😉 magari uno piccolo così!

torta capovolta di limette della Palestina e mela verde
con crema spalmabile di pistacchio

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glutenfree

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spaghetti e torta salata, sapori e ricordi al formaggio


Quando ho sentito nominare per la prima volta le Marche avevo poco più di sei anni e ancora non andavo a scuola, i confini territoriali del mio piccolo mondo si estendevano da casa fino all’argine paludoso includendo la strada, la bottega della signora Ginetta, la latteria e il piccolo bar di Gigi. Erano per me tutti luoghi di divertimento tranne che da Ginetta: piccolo emporio alimentare che lei vigilava dall’alto del bancone che aveva la pedana rialzata e le permetteva di dominare l’ambiente nonostante il suo metro e venti di altezza. Usuraia e malfidata, concedeva credito ma solo su alcuni prodotti alimentari che vendeva a caro prezzo, tra i quali il pecorino era al primo posto seguito da altri formaggi e insaccati territoriali; il pregiato formaggio aveva due linee di vendita: polpa intera con poca crosta da mangiare col pane e grattugiato che invece comprendeva in prevalenza la crosta scartata e ben poca polpa.

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paccheri alla ciliegia


Il clima di quest’anno ha influenzato le colture e sui banchi del mercato sono in bella mostra ortaggi che normalmente si raccoglierebbero nei prossimi mesi; alcune verdure non hanno maturato il loro caratteristico sapore, ma sembrano promettere bene.

Il frutto che aspetto con impazienza è la ciliegia che al contrario della mela, a mio parere,  è il frutto peccaminoso, tentatore più del serpente nell’eden e così versatile in cucina.

Il mio babbo aveva due ciliegi sui quali fino all’età di settant’anni si arrampicava per cogliere i frutti. Giugno per me era il mese dell’amore, babbo rientrava con le ceste cariche dei piccoli frutti rosso purpureo e mi appendeva i piccioli alle orecchie, poi li intrecciava formando una collana intorno al mio collo. Ero innamorata di quei gesti, dei frutti e di mio padre.

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Il prosciutto è di coniglio


Ci sarà anche nella vostra cerchia di parenti e amici quella persona che riesce in qualcosa che a voi non riesce.
Una mia amica cucinava le patatine fritte così bene e così buone che non mi capacitavo a credere come potesse ottenere sempre un ottimo risultato! Lei metteva l’olio sul fuoco e poi si distraeva a fare altro, quando improvvisamente si ricordava di avere la padella sul fuoco correva a versare le patate e proseguiva nelle sue distrazioni. Il risultato? Patatine croccanti e dorate all’esterno e cremose all’interno.

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prazzida, la generosità a tavola


Mia madre non era una gran cuoca, mia nonna cucinava quattro cose compreso il pane, ma mia zia Eleonora era una gran curiosa e in cucina aveva più di un asso nella manica, ci sorprendeva sempre con pietanze estremamente semplici che ho scoperto appartenere alla tradizione di altri territori della Sardegna.

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La Pasqua inizia dal bugalof


Mi sono accorta che in precedenza avevo nominato il bugalof senza raccontare la sua origine e oggi è arrivato il momento di riconoscergli il ruolo che riveste nella mia cucina.

Premetto che da bambina avevo una particolare predisposizione a pasticciare e mescolare improbabili ingredienti che nella mia fantasia diventavano la pappa per le bambole, in realtà poi costringevo i miei compagni di gioco a sostituirsi alle bambole e per finzione lasciarsi imboccare.

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