a Roma c’è il Julbasar, a casa mia c’è Jultomten


Jultomten

Jultomten

Novembre chiude i battenti ed io mi sento in alto mare, priva di una qualsiasi imbarcazione, nemmeno una zattera né una bussola per orientarmi e affrontare la marea d’impegni che si accumulano ora dopo ora; un tempo sarei stata vittima dell’ansia ma oggi so come combatterla: io scappo! Si, si, apro la porta di casa e vado via.

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al mercato di piazza vittorio mi sento cittadina del mondo: spaghetti, granchi, carciofi


Quando sono sbarcata a Roma, la permanenza doveva essere a tempo determinato, poi le cose sono cambiate, l’amore mi ha fatto scegliere di restare.
La Capitale mi aveva intimidita, allora mi sono sentita così provinciale e inadeguata; gli amici erano così lontani e il mare ci divideva. Il continente già lo conoscevo, mi dovevo ambientare, poi lo smarrimento iniziale è stato uno stimolo e non un freno, pian piano tutto ha iniziato a funzionare ed ho capito che la mia vita ricominciava, possedevo nuovi strumenti e l’inventiva era d’aiuto a lenire il distacco dagli affetti Sardi.

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