mela e biscotti, merenda per tutti


Ho sempre difficoltà ad accettare che nel mese di novembre e con queste temperature, i supermecati e alcuni negozi abbiano esposto decorazioni e cibi natalizi, soffro a vedere panettoni e presepi in bella mostra con così tanto anticipo; sono una tradizionalista, aspetto che arrivi l’otto dicembre.

Poi ci sono le conversazioni prefestive, quelle che ti ricordano che sarebbe opportuno misurare la quantità di cibo perchè a Natele ci devi arrivare un poco sottopeso, altrimenti …….

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riso con mandorla tostata, una sorpresa inaspettata!


Questo post è dedicato al mio Caro Amico Luigi a cui ho mentito, non gli domanderò mai scusa nè mi sento in colpa per averlo fatto!!  🙂

Tutto è iniziato nel mese di giugno quando la sua compagna mi ha proposto di organizzare nella mia terrazza una festa a sorpresa per festeggiare il compleanno di Luigi; abbiamo concordato il menù scegliendo alcune pietanze che a lui erano piaciute. In realtà il suo compleanno cadeva di mercoledì mentre la festa si è svolta il sabato successivo con la partecipazione dei suoi più cari amici.

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a Roma c’è il Julbasar, a casa mia c’è Jultomten


Jultomten

Jultomten

Novembre chiude i battenti ed io mi sento in alto mare, priva di una qualsiasi imbarcazione, nemmeno una zattera né una bussola per orientarmi e affrontare la marea d’impegni che si accumulano ora dopo ora; un tempo sarei stata vittima dell’ansia ma oggi so come combatterla: io scappo! Si, si, apro la porta di casa e vado via.

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cioccolato e wasabi per contrastare i finanzieri


Questa volta volevo spaventarvi con finanzieri e wasabi nella stessa ricetta, perchè di questo si tratta e non di evasori  nè di stupefacenti, ma di droghe 😉

Il mio babbo era un finanziere e gli piacevano le erbe profumate  (acci, mi stò mettendo nei guai, intendo davvero erbe di campagna ……. prima della fine di questo articolo rischio che la polizia postale si materializzi sul monitor!!! (faccio uno squillo al mio avvocato e mi metto avanti con il lavoro), in particolare l’elicriso, ne coglieva piante intere che appendeva nella sua stanza e profumava di liquirizia.
Gli piaceva masticare le foglie di menta e quando rientrava dalle sue passeggiate aveva sempre un fiorellino all’occhiello della sua giacca.

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mandorla arrubia, pomodoro e oliva da confetto, il mio amuse bouche preferito


Alle olive non voglio dire di no, riesco a mangiarne una quantità spropositata: nere, dolci, salate, greche……. Delle numerose varietà presenti in Sardegna le cultivar più importanti le ho assaggiare quasi tutte; dal Campidano sud-occidentale fino ai territori della Nurra e nel Sassarese, le olive per l’impiego oleario sono la Tonda di Cagliari (di alta qualità e oliva da tavola),  la Semidana (rivalutata di recente,  il cui olio  è caratterizzato da fruttato leggero e delicato),  la Nera di Gonnos (località Gonnosfanadiga –olio fruttato intenso dal gusto mediamente amaro e piccante, anche oliva da tavola), la Pizz’e Carroga (becco di cornacchia) è presente in tutta l’Isola, poco adatta alla lavorazione come oliva da mensa, la Terza grande, l’Olia Niedda (oliva nera –potrebbe identificarsi con le cultivar Paschixedda e Nera di Villacidro, adatta anche per la lavorazione come oliva da mensa in nero) e la Bosana (località Bosa – oliva nera da tavola). Ognuna di queste varietà ha delle caratteristiche che la distinguono dalle altre.

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carote e zucca con liquirizia


La casa dei miei genitori è sempre stata un porto di mare, gli amici trovavano sempre la porta aperta.

Mi manca quell’atmosfera che è tipica del Sud, l’uso di far visita agli amici senza preannunciare l’arrivo; lo squillo del campanello era la nota d’inizio della festa,  i cibi semplici da condividere, il vino rosso con la gassosa e la convivialità ci univano.

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tempo di esami


Ieri ho concluso il corso Professione Personal Chef, esame finale e realizzazione di una ricetta dello Chef Davide Mazza.

Finocchio e ciccolata.

Mini caprese salsa di mandorle arancio e finocchio candito.

esame tortino

La ricetta non richiede molto tempo ed è di semplice realizzazione; non pubblico gli ingredienti nè il procedimento perchè non è una mia ricetta, sarà l’autore a farlo. Rigrazio Davide per avermi sopportato e aver condiviso la sua esperienza con me.

firma

dolci dolcetti, questi Amaretti


Ci sono ricette che mi sento di realizzare seguendo, oltre la stagionalità, anche il clima, non mi verrebbe né la voglia né in mente di cucinare la polenta con le spuntature di maiale d’estate.

Oggi mi sono dedicata agli Amaretti, Sardi naturalmente :). Le mandorle appena arrivate, sono le arrubia, una qualità dolce adatta per questa preparazione e per la pasticceria secca,  ingrediente principale degli amaretti insieme allo zucchero, agli albumi e agli aromi.
In questa leccornia c’è anche una percentuale di mandorle amare; questa qualità, presente anche in Sicilia da dove non può essere esportata, deve essere controllata nella coltivazione e soprattutto nel dosaggio per gli amaretti, perché il suo sapore amaro, dato dal cianuro, è tossico.
Spesso si ricorre a spacciare semi di albicocca macinati per mandorle amare; in commercio esiste l’aroma di mandorla amara che ben si presta per essere utilizzato nell’impasto.

              

Prima di procedere ho fatto una breve ricerca, per capire come questo prodotto tipico si differenzia nella preparazione delle altre regioni; prendo la mia ricetta come termine di paragone:
gli amaretti più conosciuti sono di Saronno che hanno più zucchero, meno albume e non ci sono aromi;
in Sicilia è presente il burro, la farina e sono assenti gli aromi;
In Abruzzo la ricetta è molto simile.
Occorrente:
ricorda di preriscaldare il forno a 150° statico.
1 kg di mandorle tritate – lo sminuzzatore non è lo strumento più indicato, è opportuno usare il tritamandorle manuale, una specie di grattugia formaggio che non strapazza il frutto facendogli perdere parte del suo olio.
10 albumi di uova fresche, montati a neve ferma
1 cucchiaino di essenza di mandorla amara
1 kg di zucchero
buccia grattata di 2 limoni – io aggiungo non trattati,

  • mescola le mandorle, lo zucchero, gli aromi e fai riposare coprendo la preparazione.
  • Albumi montati a neve ferma – per cortesia non usare sale, limone o altro ingrediente, usa uova fresche.
  • A questo punto puoi integrare la miscela con le mandorle nell’albume, mescolando con gentilezza
  • Prepara: un piatto capiente con molto zucchero e una teglia foderata da carta forno;
  • inumidisci le mani e prepara delle sfere lavorando l’impasto, passale nello zucchero come faresti con le polpette nel pangrattato e disponi sulla teglia, lascia spazio sufficiente tra un amaretto e l’altro, perchè in cottura tenderanno ad allargarsi.
  • In forno per 15 / 20 minuti, i dolcetti devono assumere un leggero colore dorato e non bruciarsi, saranno leggermente croccanti all’esterno e morbidi all’interno.

Non farti prendere dalla tentazione di mangiarli appena escono dal forno, si attaccano ai denti e lo zucchero ha una temperatura che potrebbe bruciarti.

dolci Amaretti