ravioli al Lambrusco


Sono particolarmente affezionata ai ravioli, ma non tutti mi piacciono, come ad esempio quelli di spinaci e ricotta o con farcia di pesce e pomodoro. Alcuni ingredienti, secondo il mio palato, non si combinano al meglio e lasciano in bocca il sapore del “niente”, cioè non sollecitano le papille gustative e non m’invogliano al secondo boccone. Il raviolo che mi piace è quello che nel suo interno contiene più sapori, ma separati tra loro 🙂

Per il contest di Cucina Semplicemente “Lambrusco cantina Settecani”, ho realizzato questa ricetta che  rappresenta il mio concetto di raviolo. Sono stata invitata, insieme con altri food blogger, a rivisitare la ricetta classica della pasta al ragù di salsiccia, proponendo una mia interpretazione, fermo restando che  il lambrusco sia utilizzato nella cottura della pasta e in quella della carne.

  raviolo lungo al Lambrusco con triplice farcia

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raviolo di pesce, cilindro croccante e gelatina di fico d’india per il concorso IoChef


Di fronte alle grandi decisioni ho bisogno di assoluto silenzio e di fare giardinaggio.

Questo è accaduto anche quando mi è stato recapitato il pacco che conteneva i prodotti  per realizzare la ricetta del concorso Iochef.

Se devo riassumere quali sono state le azioni successive, prendo spunto della “vicina di blog” Iwona la tecnica delle  quattro mosse:

  1. ho aperto il pacco
  2. ho scattato le fotografie
  3. ho ringraziato la FIC  e pubblicato un post
  4. ho assaggiato i prodotti

l’assaggio a crudo è un piacere che non mi nego, mi avvicina e mi aiuta a comprendere quale sapore quell’elemento trasporta.
Non conosco la Basilicata e questa opportunità la colgo con grande piacere perchè mi invita a scoprire  la tradizione gastronomica e a intraprendere un viaggio virtuale in una ricetta.

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gioco con il cibo e mi diverto


Quando si presenta l’occasione per impa _sticciare (mi piace inventare i termini) e dipingersi addosso con i colori del cibo, io ci sono! Come da piccola, dietro il banco di scuola, armeggiavo con le matite colorate e sul mio grembiule bianco  inavvertitamente rimaneva traccia di quella attività ludica.

Oggi posso ancora giocare, colorare e deliziarmi (obsoleto? ma carino da morire deliziarsi) con i compiti a casa. La frequenza del corso di Professione Personal Chef, che durerà ancora sei settimane, comporta anche questo piacevolo esercizio: creare con  pasta all’uovo classica e  colorata una tua ricetta. L’impasto, per facilitarci il compito è stato preparato in aula.

Mi sono presa qualche ventiquattro ore di tempo per scartare tutte le pericolose idee che affollavano il cervello e condizionavano le mani. Io non sono una pastasciuttara (mi sembra si dica così a Roma), i primi piatti e le paste ripiene non sono solita consumarli, preferisco il pesce, ma questo è un’altra cosa; questa ammissione mi ha fatto realizzare che alcuni  cibi che ero abituata a consumare in Sardegna, hanno poco a che fare con la pastasciutta.

Non ho avuto bisogno di prendermi altro tempo, sentivo in bocca il sapore della ricetta che avrei composto, eccola

Tasche con farcia di agnello e condimento ai carciofi,
ricotta salata e goccie di zafferano
      

Non posso farvi sentire i profumi e i sapori, spero vi arrivi un po di me.