Sono arrivata a El Calafate, il Perito Moreno è a portata di mano. Segue il safari nautico 😉 besos
Non vi ho dimenticat* car* vicin* di blog 🙂 vorrei condividere questo amuse bouche immaginando di avervi qui con me.
Sono arrivata a El Calafate, il Perito Moreno è a portata di mano. Segue il safari nautico 😉 besos
Non vi ho dimenticat* car* vicin* di blog 🙂 vorrei condividere questo amuse bouche immaginando di avervi qui con me.
La passeggiata dopo cena a Villasimius prevede due soste obbligate, la prima alla nuova gelateria artigianale, dove ho gustato un cono senza glutine, con cioccolato e crema al latte di capra; la seconda al negozio di prodotti tipici Sardi per l’acquisto di un nuovo formato di pasta: pintada, (dipinta) che utilizzerò prossimamente.
Nello struscio serale le distrazioni sono tante, come ad esempio le mise improbabili dei turisti, che quest’anno non si son fatti mancare ogni sorta di strumenti tecnologici come l’uso del tablet durante una corsetta mattutina; poi le nuove costruzioni in pietra che hanno cancellato vecchie e antiche case realizzate con mattoni di fango e paglia (ladiri), e non potevano mancare le bancarelle; una in particolare mi ha incuriosito per l’originalità dei prodotti: cinte e bracciali di varie forme e color, ottenuti dal riciclo dei copertoni di biciclette, auto e camion.
Le preparazioni apparentemente complesse mi piacciono; mischiare, sovrapporre, incastrare, combinare nuovi accostamenti di sapori per ottenere altri abinamenti e altri sapori; un gioco che mi tenta sempre.
La presentazione di questo piatto potrebbe trarre in inganno, chissà quanto tempo ci vorrà per prepararlo?
Basta poco tempo, ingredienti freschi e il gioco è fatto, anzi il gioco è nel piatto.