risotto al basilico, come ti brucio il pomodoro


Quando prendo in mano il pomodoro, si rinnova il ricordo della mia prima volta ai fornelli.

Ti ricordi com’eri a sedici anni? Ti mettevi in testa che volevi fare una cosa e partivi in quarta? Proprio così! Una mattina mi son svegliata con la determinazione che avrei cucinato il sugo di pomodoro e chiesi al mio babbo l’ordine degli ingredienti e la quantità. Dopo avermi spiegato il procedimento, si soffermò sull’acronimo CAP che a suo dire ogni buon Sardo conosceva.

Non vedevo l’ora di cominciare! Incoraggiata dall’espressione fiduciosa del mio babbo, gli dissi in tono autoritario: fuori dalla cucina, lasciami sola. Chiusi la porta alle sue spalle.
Sul tavolo avevo tutti gli ingredienti: il tagliere di legno realizzato dal mio babbo, un coltello ben affilato e il tegame di alluminio con annesso cucchiaio di legno bruciacchiato e consumato. Ero emozionata.
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moscardini e patata, polpetti e polpette


In passato ho sempre usato con moderazione il telefono, cosa che attualmente non mi è possibile a causa dell’aumento dei miei impegni e
a causa della compagnia telefonica che mi bombarda con  allettanti promozioni, duplici messaggi con lo stesso testo e telefonate, per invitarmi a non perdere l’occasione di attivare nuovi servizi. Ammetto di interessarmi molto poco alle dinamiche della telefonia mobile e delle sue applicazioni, ma quando l’operatrice mi espone (legge la tiritera) l’offerta, io accetto e mi concentro sulla domanda:  lei mi assicura che non si rinnoverà automaticamente?

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crema di pomodoro che profuma di Grecia e un po’ di primavera


Nutrivo la speranza che la primavera avesse spalancato le porte per scaldare prepotentemente le prossime giornate di marzo, speranza mal riposta visto l’abbassamento improvviso delle temperature!
Questo mi fa riflettere su quante volte ho sentito dire “non me lo aspettavo”, se poi è preceduto “da te non me lo aspettavo” mi sento comunque mortificata anche dalle sue accezioni; l’affermazione dichiara esplicitamente: non ti reputo capace di quanto hai fatto, o detto, o pensato, perchè io ti conosco così profondamente da sapere, quali siano i tuoi limiti.

 

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mandorla arrubia, pomodoro e oliva da confetto, il mio amuse bouche preferito


Alle olive non voglio dire di no, riesco a mangiarne una quantità spropositata: nere, dolci, salate, greche……. Delle numerose varietà presenti in Sardegna le cultivar più importanti le ho assaggiare quasi tutte; dal Campidano sud-occidentale fino ai territori della Nurra e nel Sassarese, le olive per l’impiego oleario sono la Tonda di Cagliari (di alta qualità e oliva da tavola),  la Semidana (rivalutata di recente,  il cui olio  è caratterizzato da fruttato leggero e delicato),  la Nera di Gonnos (località Gonnosfanadiga –olio fruttato intenso dal gusto mediamente amaro e piccante, anche oliva da tavola), la Pizz’e Carroga (becco di cornacchia) è presente in tutta l’Isola, poco adatta alla lavorazione come oliva da mensa, la Terza grande, l’Olia Niedda (oliva nera –potrebbe identificarsi con le cultivar Paschixedda e Nera di Villacidro, adatta anche per la lavorazione come oliva da mensa in nero) e la Bosana (località Bosa – oliva nera da tavola). Ognuna di queste varietà ha delle caratteristiche che la distinguono dalle altre.

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amuse bouche, aspettando Laura


Sono impertinente. Nella sua accezione positiva.
Lo sono sempre stata, non provo vergogna ad ammetterlo e non me ne faccio vanto, ogni tanto mi controllo ma ci sono casi in cui d’istinto “accorcio le distanze” 🙂

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insalata di riso, il nero indossa il colore di stagione


Se nel discorso cito una persona amica, non specifico le sue origini, il colore della sua pelle, la sua fede religiosa o altre preferenze e caratteristiche, salvo che si parli specificamente di un argomento che lo richieda.
Nelle conversazioni mi capita per esempio di sentire “la tal persona, di tale nazione, bla bla bla bla ……. ” perché? il contesto riguarda ben altro, ma non si è persa occasione di evidenziarlo e in qualche caso segue anche un commento sulle qualità (?) della persona.

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pomodoro per due: amuse bouche e contest


E due sono le persone a cui voglio dedicare questa ricetta, LaGreg e Silva, che mi piace definirle vicine di blog e amiche di cucina.  La porta dei loro blog è sempre aperta, Silvia con le sue preparazioni ti invita ad accomodarti e chiaccherare; LaGreg con le sue ricette ti prende per mano e ti accompagna, dove? lascia che sia lei a dirtelo.

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pomodoro per due: carasau e contest


Buon primo settembre a tutti.
Oggi ricomincia ufficialmente l’anno lavorativo, per le Aziende e per i Lavoratori ai quali rivolgo i miei migliori Auguri.

Anche io riprendo con piacere a riempire le pagine del mio quaderno, e quale miglior modo per suggellare la ri-partenza?
Un contest.

Grazie a Raffaele che per festeggiare il raggiungimento dei mille e oltre fans sulla pagina di facebook, ha scelto di invitare i blogger a produrre almeno una ricetta e condividerla.

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totani e carciofi, tutto si può fare


Da anni mi considero una privilegiata, lo riconosco, sono riuscita a realizzare i miei progetti.
Se guardo indietro mi sembra sia passato solo un giorno da quando iniziavo a vedere a grandi linee il mio futuro, invece eccomi qua a constatare  che ogni singolo “mattoncino” ha concretato il mio cammino: famiglia, affetti,  lavoro, vita sociale e riconoscimenti.

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tonno e porro, anelli da riempire alla cacciatora, gioco per gustare


Le preparazioni apparentemente complesse mi piacciono;  mischiare, sovrapporre, incastrare, combinare nuovi accostamenti di sapori per ottenere altri abinamenti e altri sapori; un gioco che mi tenta sempre.

La presentazione di questo piatto potrebbe trarre in inganno, chissà quanto tempo ci vorrà per prepararlo?
Basta poco tempo, ingredienti freschi e il gioco è fatto, anzi il gioco è nel piatto.

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