Un rito che nella mia famiglia si è sempre perpetrato, è quello di concludere il dopo cena con un dolcetto.
Il mio babbo, che produceva un liquore di mirto denso e dal colore viola che tingeva il bicchiere, a fine serata si concedeva due dita del suo liquore preferito che versava in un piccolo bicchierino da rosolio e sorseggiava. Ero ancora minorenne per condividere il gusto di quell’elisir, ma non volevo essere esclusa dalla magica atmosfera che avvolgeva quel momento dove erano presenti anche i miei fratelli e quindi per me c’era un dolcetto speciale: il carrarmato, una barra spessa di cioccolato di vari gusti, formato da quattro grossi quadrati; il mio preferito era quello bianco al latte, di colore giallo paglierino e dal profumo di vaniglia che ancora ricordo.
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polletto al miele farcito in economia
Ho tanti ricordi della mia infanzia, non sempre nitidi ma alcuni indelebili come la preparazione della gallina ripiena, una ricetta che fu di mia nonna Barbara poi di mia madre Rosa.
La ricetta originale era molto semplice: si prende un gallina ben pulita, intera e spennata, la si imbottisce con un impasto di pane raffermo, aglio, prezzemolo, sale, uova, formaggio grattato e latte, una specie di polpettone economico.
Col passaggio da madre in figlia la preparazione della farcitura ha subito una variazione, una buona parte del pangrattato è stata sostituita con carne macinata di maiale o di manzo.
il tortello di zucca
Ammetto che il tortello di zucca, quello dolce con mostrarda e amaretti, non mi entusiasma, allora perchè non personalizzarlo?
La zucca cotta in forno con un rametto di rosmarino a temperatura non superiore a 160° per almeno 1 ora, tempo necessario a far perdere l’acqua, ripulita di buccia e di semi e lasciata raffreddare, ho aggiunto in proporzione al peso della zucca pulita questi ingredienti: parmigiano e ricotta salata 1/10, mandorle tritate la metà del peso dei formaggi, a piccole dosi la noce moscata, ho sempre assaggiato l’impasto dopo aver aggiunto i singoli ingredienti e secondo il mio gusto, il dolce della zucca non prevale ma resta sempre l’ingrediente principale, ora puoi decidere quale strumento utilizzare per sminuzzarla…… io adopero gli strumenti che ho a disposizione: frullo tutto. In frigorifero per tutta la notte a riposare, intanto preparo la sfoglia…..
L”impasto che preparo con:
100 grammi di farina debole “0”,
1 uovo più un tuorlo, lo lavoro per i primi minuti con la planetaria, poi proseguo a mano ancora un minuto, avvolgo in telo di lino e cellophane e anche questo al fresco a tener compagnia alla povera zucca sfatta.