L’arte della panificazione ha una storia antichissima che risale a molti secoli a.C., dagli Etruschi che coltivavano un grano tenero di qualità adatto alla panificazione fino ai Greci che cuocevano oltre sessanta varietà di pane. Intorno al 170 a.C. il pane fa la sua comparsa a Roma, gli storici attribuiscono il merito ai prigionieri macedoni che trasmettono e insegnano ai Romani le tecniche di panificazione apprese dai maestri Greci: introducono l’uso del lievito, il forno chiuso e probabilmente anche modifiche alle macine.
C’è pane e pane: per i contadini, per la casa imperiale, per gli spettatori dei giochi circensi a cui veniva distribuito gratuitamente; ma c’era un pane, il più raffinato, che si mangiava con le ostriche: l’ostearius. La ghiottoneria prodotta dai celebri fornai i Parti erano le focaccine lievitate e i Romani ne andavano pazzi, che apprezzavano anche una galletta punica preparata dai Cartaginesi.
Le mie origini hanno sicuramente salde radici in quell’epoca, vista la mia passione per la panificazione e guarda caso risiedo a Roma 😉
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