Le differenze che si completano, una ricetta in cambio di un premio: fave e cozze


Anche oggi  dopo una giornata laboriosa, mentre assaporo la piacevole stanchezza e il ricordo della serata trascorsa  con gli amici di Slow Food, apro la pagina del mio quaderno e trovo un altro graditissimo messaggio,  la vicina di blog Farfy mi regala il premio

sunshine-award

che accetto e voglio esprimerle la mia riconoscenza.

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personal chef che si fanno del “bene”


L’incontro mensile AiChef con i cari colleggi Personal Chef Niky e Crazy Elio, si è svolto in quel di Latina.
Cosa abbiamo combinato? Di tutto e di più. A questo appuntamento l’ospite ha proposto un menù di pesce e questo è il risultato delle nostre preparazioni.

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Mousse di pesce azzurro – focaccine di ricotta e di patate – patè di olive – pomodori sott’olio – polpo e broccoli

Mini cupcake al rosmarino  – banana pudding –  brownies alle 3 P Pistacchio, Peperoncino, Pinoli

firma

gli strumenti giusti


I negozi di attrezzatura da cucina e le ferramenta sono le più forti delle mie debolezze! Li acquisterei in blocco.

Per mia sfortuna ho la cucina che non può contenere altre attività, conosco qualcuno molto bene che invece esulta per le dimensioni della cucina, perché non sa mai dove riporre gli attrezzi quando escono dalla lavastoviglie :), potrebbe essere una tattica che attua per non svuotare la lavastoviglie??

Negli anni ho acquistato quasi di tutto, poi ho selezionato gli arnesi che avrei realmente adoperato – il doppio colino a maglia per fare i nidi di spaghetti ……. è poi servito per un lavoro di decoupage – .

Il mio collaboratore preferito, che da diciannove anni mi affianca, è lui – li compie a febbraio -, ci tengo a presentarlo, si chiama filippo e in questi anni ancora scopro le sue molteplici peculiarità, si è fatto e si fa sfruttare senza lamentarsi – non come quel qualcuno di mia conoscenza che replica e discute i miei ordini  🙂 –

filippo il fornetto

fornetto

La struttura esterna è in metallo leggero con manici, il contenitore in vetro temperato contiene tre griglie di diversa altezza, il forno, cioè la parte motore, si trova nel coperchio che funge anche da grill, nella parte superiore del coperchio c’è il timer e subito sotto si trova  il termostato con regolazione manuale delle temperature di cottura, la massima è 200°.
Si smonta e si lava  facilmente.

Posso scaldare, cuocere e gratinare; lo sposto in terrazza quando devo arrostire alimenti  che hanno un odore invadente come l’agnello, i peperoni e il pesce. Non è adatto per cuocere i lieviti, ma gli voglio ugualmente bene! 🙂

L’ho ricevuto in regalo quando ho messo su casa, per qualche tempo è stato fermo e zitto, quasi diffidavo ad usarlo,  avrebbe potuto essere pericoloso; chi l’abbia prodotto non si sa…….

Biricchina fu la pasta sale. Ti ricordi la mollica di pane, quell’impasto di farina e sale ……. quei pupazzetti orrendi con gli occhi fatti di chiodi di garofano?
Si, sono quelli, li hai fatti anche tu? io no! non così brutti!
filippo angioletto senza capelli ma con cappello da chef, è l’unico pezzo di pane salato rimasto.

L’ho cotto lentamente a bassa temperatura nel fornetto 🙂 non so quanto ancora resisterà, l’aspirapolvere gli ha portato via i capelli, erano neri e folti ……. dovrò prepararmi al suo prossimo disfacimento.

Ma con filippo fornetto, abbiamo affrontato altre avventure, l’ultima è stata questa

Abbiamo e dico abbiamo, filippo ed io, essiccato frutta, radici, fiori.
L’idea è maturata quando sono stata in Cina, terra di te e infusi che chiamano te anche quelli.
Rose, fiori, corteccia di alberi, radici, sem,i tutto è disidratato, confezionato e venduto per il te.
Ci ho provato e ci siamo riusciti! :), albicocche, uva, banane, pesche, arance, mandorle, nocciole, prugne, melone, mela, pera e le  foglie di basilico colte dal mio terrazzo; gli ultimi sono stati i kiwi che mi ha regalato Nicoletta, cara collega Personal Chef.
Fette sottili o cubetti, carta forno e temperatura a 80° ventilata.

Ho usato la frutta per fare il te, nella cucina si è subito sprigionato tutto il loro profumo, la bevanda non aveva bisogno di zucchero, era dolce abbastanza.

La ditta che ha realizzato questo strumento, non sapeva che filippo avrebbe fatto tanta strada, con un collaboratore come lui posso viaggiare ancora.

firma

cosa ho messo nel piatto


Riuscire a parlare di cibo è veramente difficile, io ci provo e per farlo devo ricorrere alla mia esperienza ai fornelli e a quella di consumatrice-banchettante, questo temine esiste non è farina del mio sacco :).
Mi sento privilegiata quando la mattina vado al mercato e posso scegliere cosa cucinare, conscia che altri avranno in tavola meno del loro fabbisogno, anche per questo motivo prediligo il concetto di acquistare meno e di qualità. Molti sono gli slogan accattivanti, io vorrei proporre il mio – vuoiti bene – questa invece è farina del mio sacco! 🙂 vuoi bene a te stesso, almeno una volta al giorno.
Io ho scelto il nutrimento per premiarmi.
Ho visto cose che voi umani ……. oggi ho visto una pasta eccellente: mortificata e condita con il minestrone, abbandonata all’olio e non accompagnata dalle vongole, ancora con un fondo di minestrone e bottarga, poi non ho voluto vedere altro.
Questo è in antitesi al rispetto delle materie prime, non c’è emozione.
Vorrei restituire la réclame a chi ha lasciato che capitasse questo danno – cucinare è come amare … o ti lasci prendere completamente e lasci perdere –
(H.V.Horne)