zuppetta di zucca e verza con Ubaldino in doppia cottura


Quanto è faticoso riprendersi dopo una vacanza, tutte le energie dedicate al viaggio sembrano venir meno quando si fa rientro alla quotidianità: maggiore è il piacere dei luoghi visitati, tanto più difficile è dimenticarli. Mi sono consolata con un dolce che avrebbe dovuto placare la nostalgia di quei luoghi, ma il suo benefico effetto è stato di breve durata: avevo bisogno di nuovo carburante per ritrovare la mia verve e ci sono riuscita grazie a i “latti da mangiare” della Fattoria Il Palagiaccio, un vero toccasana!
Non conoscevo i prodotti di questo caseificio, oggi posso dire che almeno uno l’ho assaggiato e mi sono trattenuta dal divorarlo; perchè mi piace dare del “tu” al cibo e stabilire un’intima confidenza con il suo gusto, per non dimenticarne il sapore e archiviarlo in un punto ben preciso del palato. Mi piace anche conoscere altri produttori di territori che non sono il mio, o dovrei dire i miei essendo sarda di nascita e romana di adozione 🙂 , questo contest mi da l’opportunità di farlo con la mia ricetta e di sostenere Il Palagiaccio con la sua iniziativa.
Lo sai che in cucina uso solo prodotti di stagione e non ammetto trasgressioni 😉 perciò inizio a presentarti la ricetta:

zuppetta di verza allo speck con sfere di zucca
e Gran Mugello Ubaldino

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lasagna e sbrinz, conoscere altri sapori


Sono stata invitata presso la Città del Gusto di Roma dal Consorzio dei Formaggi Svizzeri che insieme allo Chef Adelaide Michelini ha organizzato un incontro in cucina.
In effetti, avrebbe dovuto trattarsi di un brindisi ma ……. siamo finiti ai fornelli in compagnia di un ottimo formaggio.

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chicchi d’uva e formaggi Svizzeri


Una preparazione veloce per gustare al meglio i formaggi  Gruyére e Sbrinz  con questa semplice ricetta per lo stree food da preparare in pochi minuti, che può essere servita insieme all’aperitivo o come sfizioso antipasto.

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frittelle di formaggio e vino, mangiare in compagnia


Mangiare in compagnia porta sempre l’allegria.

Mia zia sosteneva che a tavola non si devono affrontare argomenti che possono far nascere discussioni e malumori, perchè il momento della convivialità è gioia e buonumore. Aveva ragione.

I miei  ricordi di buon cibo  si legano al ricordo dell’amicizia, della spensieratezza e degli affetti familiari; l’ora di ricreazione a scuola e le merende, sempre poche e divise con i compagni e la pizzetta al taglio consumata allegramente il pomeriggio, mentre si passeggiava in città.

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