risotto al basilico, come ti brucio il pomodoro


Quando prendo in mano il pomodoro, si rinnova il ricordo della mia prima volta ai fornelli.

Ti ricordi com’eri a sedici anni? Ti mettevi in testa che volevi fare una cosa e partivi in quarta? Proprio così! Una mattina mi son svegliata con la determinazione che avrei cucinato il sugo di pomodoro e chiesi al mio babbo l’ordine degli ingredienti e la quantità. Dopo avermi spiegato il procedimento, si soffermò sull’acronimo CAP che a suo dire ogni buon Sardo conosceva.

Non vedevo l’ora di cominciare! Incoraggiata dall’espressione fiduciosa del mio babbo, gli dissi in tono autoritario: fuori dalla cucina, lasciami sola. Chiusi la porta alle sue spalle.
Sul tavolo avevo tutti gli ingredienti: il tagliere di legno realizzato dal mio babbo, un coltello ben affilato e il tegame di alluminio con annesso cucchiaio di legno bruciacchiato e consumato. Ero emozionata.
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dolce amico della domenica


Mia madre cucinava le pietanze migliori nei giorni di festa, tra tutte io preferivo il risotto in bianco con la salsiccia. Questi pasti si concludevano sempre con il dolce che lei comprava nella pasticceria delle sorelle Scuda.

Ogni domenica subivo mal volentieri la tortura di andare in chiesa, ma sapevo che dopo la funzione sarei stata ricompensata dal mio dolce preferito, intanto fantasticavo di essere  altrove per non sentire la puzza di incenso. All’ultimo segno della croce scattavo fuori dai banchi per correre in pasticceria ad addentare la pesca all’alchermes e a guardare l’espositore con le pastarelle che mia madre sceglieva con cura: alla panna, cioccolato, zabaione … quegli ultimi minuti avevano il potere di cancellare l’ora precedente e far pace con mia madre.
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alici e carciofi con Gran Mugello Ubaldino


……. Quello che noi chiamiamo col nome di rosa, anche chiamato con un nome diverso, conserverebbe ugualmente il suo dolce profumo.  (Romeo e Giulietta scena del balcome)
vorrei che questa frase terminasse con un bel ?? perchè oggi sono in vena di riflessioni che molto si discostano dalla cucina e dalle ricette.

Vi è mai capitato di scambiare i nomi propri delle persone? Usare un soprannome? Etichettare qualcuno con aggettivi? Un caso tra tanti è la nota marca di abbigliamento Benettón che in molti pronunciano Bènetton;
a me è successo di non pronunciare correttamente cognomi e nomi propri e mi sono mortificata per questa disattenzione.

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burrata affumicata in casa, una messa a fuoco ben riuscita


D’estate la mia cucina si trasferisce in terrazza, divento la Regina del barbecue! Le verdure, il pesce, la carne e il pane mi temono, sanno bene che finiranno arrostiti!

Posso dire barbecuista?
puoi dire tutto quello che vuoi sei tu la cuoca (Tuttopensare).

Quando la sera preparo il fuoco, durante le due ore in cui attendo che diventi brace, ripulisco le piante, sistemo i vasi e poto le erbe aromatiche. Ho il mio bel da fare con ventidue balconiere e venticinque vasi tra piante, piantine e spezie. Poi arriva il momento di preparare la griglia, distendere la brace e mettere i malcapitati al fuoco e tutto termina con una bella cenetta preceduta da innumerevoli scatti fotografici alla pietanza, il sottofondo musicale e il profumo del mare. Fin qui tutto bene.

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