dolce amico della domenica


Mia madre cucinava le pietanze migliori nei giorni di festa, tra tutte io preferivo il risotto in bianco con la salsiccia. Questi pasti si concludevano sempre con il dolce che lei comprava nella pasticceria delle sorelle Scuda.

Ogni domenica subivo mal volentieri la tortura di andare in chiesa, ma sapevo che dopo la funzione sarei stata ricompensata dal mio dolce preferito, intanto fantasticavo di essere  altrove per non sentire la puzza di incenso. All’ultimo segno della croce scattavo fuori dai banchi per correre in pasticceria ad addentare la pesca all’alchermes e a guardare l’espositore con le pastarelle che mia madre sceglieva con cura: alla panna, cioccolato, zabaione … quegli ultimi minuti avevano il potere di cancellare l’ora precedente e far pace con mia madre.
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la soffice torta all’arancia


C’è una ricetta, forse più di una, che da sempre vanta riconoscimenti e premi e che non si dimentica: il dolce della mamma.

Che cos’ha di speciale? La semplicità disarmante, che getta le basi per trasmettere insieme alla dolcezza anche un pezzetto della tradizione familiare. Ora non vorrei evocare ricordi malinconici né nostalgia di momenti passati, tutt’altro, questa commistione di sapori e sentimenti è un richiamo ai profumi stagionali.

Se penso al dolce da preparare, istintivamente ho in mente la torta di ricotta, quella sarda, con arancia, zafferano e acquavite. Rigorosamente realizzata nei mesi tra novembre e marzo, a detta di mia nonna quando la ricotta di pecora era più asciutta e grassa. L’odore di zafferano e abbba ardente sembrava aver impregnato le travi della cucina dove mia nonna si muoveva a fatica, non ho mai capito se fosse per la lunga gonna del costume o per qualche sorso di fil’e ferru. 

Ma oggi gli ingredienti sono differenti per replicare, a modo mio, la ricetta della sbriciolata all’arancia.

Quale miglior occasione se non per festeggiare un anniversevole? Auguri a Ricette da coinquiline 🙂

soffice all’arancia

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dal salato……. un dolce


Il fato, cioè facebook, ha reso possibile che ritrovassi mia cugina, che non vedo da moltissimi anni.
Di Loredana ricordo il sorriso, gli occhi scuri, la delicatezza dei gesti, la timida riservatezza e il poco tempo che aveva per giocare con me, perché mia zia aveva sempre bisogno del suo aiuto per badare ai fratelli più piccoli, che ogni tanto mi “prestava” per farmi provare l’emozione di essere la sorella maggiore.
In una telefonata ci siamo raccontate quasi tutto delle nostre vite, scoprendo che diversi aspetti ci accomunano: il piacere per il cibo e la buona cucina per primo.
Lory ha ancora il sorriso accogliente.

Ma potevo perdere questa grande occasione? ebbene no.
Grazie a Lory, a cui avevo chiesto una ricetta tipica di Villasimius, ho avuto lo spunto per creare questo dolce.

dolce ostrica all’arancia

dolce all'arancia

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pastéis de Belém, dolci ricordi e arrivederci


Oggi è l’ultima colazione che io e Tuttopensare consumiamo in terra Italiana.
meno zero!!!
Mancano poche ore alla partenza.
In questi giorni ripercorrevo mentalmente i viaggi trascorsi e quando succede cerco ogni volta un particolare momento che mi faccia rivivere le emozioni.
Il Portogallo è sempre in cima all’elenco, pur non essendo il primo dei viaggi con Tuttopensare.
Porto, Sintra, Coimbra, Abidos, Nazaré, Batalha e Belém; sembrano sbiaditi e inafferrabili quei momenti, invece li ricordo con piacere e un pizzico di nostalgia.

A Coimbra abbiamo alloggiato nell’Hotel Quinta das Lagrimas; dalla camera si accedeva direttamente al parco, meravigliosi alberi secolari le cui radici maestose fuoriuscivano dal terreno, dove ci siamo comodamente seduti a godere dello spettacolo naturale che ci avvolgeva, immersi nel verde silenzioso. A Belém, i ricordi si arrestano improvvisamente e focalizzo subito l’oggetto dei mie desideri, il famosissimo dolce:

pastéis de Belém

belem

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torta banana e cioccolato, un nuovo look


L’ho fatto! Ho rotto i capelli, corti e veloci, la prossima mossa sarà quella di farli tutti bianchi!! Il Tuttopensare non si è ancora abituato alle mie mosse improvvise, riesco ancora a sorprenderlo 😉
Non tentenno quando prendo una decisione, agisco e questa nuova immagine di me mi piace.

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clafoutis di albicocche e basilico, prima che scada il tempo


La mattina è Il Tuttopensare che si alza per primo, poco dopo lo raggiungo in terrazza per fare colazione.
Lui mi aspetta comodamente seduto sul divano, con il barattolo dei biscotti pronto ad offrirmeli e un sorriso che mi augura il buongiorno. Felice quadretto da spot pubblicitario, ma l’incanto si rompe appena pronuncio una frase e lui inizia a ridere; che sia il racconto del frammento di un sogno o un commento al colore del cielo, lui ride trovando buffa la mia espressione.

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dolce al cioccolato è il valentino per Andrea


Questo dolce è tutto dedicato al mio caro amico Andrea.

Ci conosciamo da tantissimi anni ma le occasioni per incontrarci sono state rarissime, le nostre conversazioni correvano tra le righe delle nostre lettere e sul filo del telefono. Da sempre ci promettiamo di rivederci li, dove ci siamo incontrati per la prima volta, promessa che avremmo voluto onorare e invece non si è mai realizzata.

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Tortino di mele per Crazy, un amico da consolare


Quando una persona a me cara soffre, vorrei farmi carico del suo dolore, mi sento di avere spalle larghe per sopportare anche questo, perchè trovo ingiusto delegare alle  vicissitudini la nostra crescita e maturazione; chi ha deciso di fare questo al mio amico?

La matematica non è un’opinione strettamente personale, come vorrei invece farti credere caro Crazy, è una disciplina che va applicata avvalendosi della logica e del rigore.

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s.valentino menù soft: Au coeur du riz


San Valentino è quasi arrivato, con questo ultimo piatto dedicato ai menù Shock, Rock e Soft, ho completato le tre proposta tra cui poter scegliere.

SOFT
menù e musica

Au coeur du riz   –   I sing just to know that i’m alive di Nina Simone

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occorrente per due Valentini
–  pasta frolla
250gr farina
2 tuorli
150gr burro a pezzetti
100gr zucchero
1/2 cucchiaino di buccia di arancia grattata
1/2 cucchiaino di buccia di limone grattata
un pizzico di sale
farcia
45gr riso originario
150gr di latte
20gr di zucchero                                           S0022699
20gr mandorle macinate
1 cucchiaio abbomdante di rum
1 tuorlo
un pizzico di semi di vaniglia
un pizzico di sale
coeur
1 cucchiaino abbondante di cremosa al limone di Bacco
e uno per decorare
zucchero a velo
prepara il forno a 180°

  • metti il riso in ciotola capiente con acqua fredda 10 minuti, cambia spesso l’acqua per eliminare l’amido
  • prepara la frolla unendo gli ingredienti nell’ordine elencato, ottieni un impasto compatto, stendi a forma di piccolo rettangolo per avere una superfice omogenea facile da raffreddare, avvolgi in pellicola alimentare e riponi in frigorifero per 1 ora
  • scola il riso e mettilo in tegame con il latte e lo zucchero, porta a bollore e metti il sale, lascia cuocere finchè il latte non è assorbito completamente, togli dal fuoco e aggiungi: il tuorlo e mescola per amalgamarlo,  lo zucchero, il rum, la vanilina e lascia raffreddare poi incorpora le mandorle e mescola
  • riprendi la frolla e stendi una sfoglia di 3 millimetri di spessore, fodera gli stampini monodose a forma di cuore e lascia che la pasta sbordi, metti il ripieno di riso e al centro crea una fossetta dove mettere la cremosa al limone, con la pasta rimasta, copri i dolcetti premendo leggermente e sigilla la sfoglia con quella che sborda; fai dei diccoli fori sulla superfice e inforna per 20 minuti
  • quando saranno ben dorati, sforna e lascia raffreddare, prima di servire spolverizza con zucchero a velo e una noce di cremosa al limone

Buon San Valentino

valentini

bacco

firma

sbriciolata per s.valentino, shock menù è l’ora del dolce


Con questa ricetta si conclude il Menù Shock. Lascia un commento, anzi due, meglio tre.

Il piatto finale è di buon auspicio per  la giornata degli innamorati, con il Kumquat , ingrediente di questa ricetta, concludo il menù  Shock con l’augurio di un’amore fortunato.

Kumquat: fortunella dal nome de Robert Fortune, diverse sono le specie e la forma del fruto di questo agrume; il genere margarita dai frutti ovali è quello più  comune coltivato in Italia.  Chiamato anche mandarino cinese per le sue origini, regala i suoi piccoli frutti da novembre a febbraio;per  la sua buccia sottile e dolce come la polpa, il frutto si mangia senza sbucciarlo.

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