bieta di campo e ricotta di bufala, un coro di sapori per Marika


Che ci vediamo stasera? Lo domando al Tuttopensare quando voglio vedere un film.

Di andare al cinema non se ne parla proprio ed io ne sono la causa, la mia claustrofobia ha costretto anche Lui, vero appassionato di cinema, a rinunciare al grandissimo schermo e adeguarsi a uno un po’ meno grande tra le pareti della nostra casetta, cosa si fa per amore!
Grazie a questa sua passione la mia richiesta non è mai disattesa, e giusto l’altra sera ha scelto di vedere il film  les choristes  (i ragazzi del coro nella versione italiana).

Adoro la cinematografia francese. Silenzi che non suonano mai vuoti, personaggi che sembrano a disagio e storie delicate di fragilità e d’incontri.

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melannùrca al caramello, la tentazione della dolcezza


Un rito che nella mia famiglia si è sempre perpetrato, è quello di concludere il dopo cena con un dolcetto.
Il mio babbo, che produceva un liquore di mirto denso e dal colore viola che tingeva il bicchiere, a fine serata si concedeva due dita del suo liquore preferito che versava in un piccolo bicchierino da rosolio e sorseggiava. Ero ancora minorenne per condividere il gusto di quell’elisir, ma non volevo essere esclusa dalla magica atmosfera che avvolgeva quel momento dove erano presenti anche i miei fratelli e quindi per me c’era un dolcetto speciale: il carrarmato, una barra spessa di cioccolato di vari gusti, formato da quattro grossi quadrati; il mio preferito era quello bianco al latte, di colore giallo paglierino e dal profumo di vaniglia che ancora ricordo.

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semicaldo di pane e ricotta di bufala, l’amuse bouche antispreco


Al caldo c’è rimedio? si, un climatizzatore!  :D:D 😀

Se il condizionatore può aiutarmi a superare questo caldo che non mi fa dormire, una ricetta rinfrescante rende tollerabile anche il pasto serale, evitando di accaldarmi ai fornelli!

In questo preciso momento mi trovo in vacanza e trasmettono la partita di calcio Italia-Uruguay, mentre il Tuttopensare è spalmato sul letto a guardare la tv, io sono comodamente seduta e chiacchiero con voi. Perchè non seguo la partita?
Lo dico sottovoce: mi annoia da morire il calcio, riesco a guardare le immagini e non vedere cosa stia succedendo, la mia mente vola altrove ……. e rischio di fare domande banali che farebbero saltare dal letto Tuttopensare. Allora cosa faccio?
cucino!!! 😀 😀  da questo non potrò mai andare in vacanza.

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cioccolato e wasabi per contrastare i finanzieri


Questa volta volevo spaventarvi con finanzieri e wasabi nella stessa ricetta, perchè di questo si tratta e non di evasori  nè di stupefacenti, ma di droghe 😉

Il mio babbo era un finanziere e gli piacevano le erbe profumate  (acci, mi stò mettendo nei guai, intendo davvero erbe di campagna ……. prima della fine di questo articolo rischio che la polizia postale si materializzi sul monitor!!! (faccio uno squillo al mio avvocato e mi metto avanti con il lavoro), in particolare l’elicriso, ne coglieva piante intere che appendeva nella sua stanza e profumava di liquirizia.
Gli piaceva masticare le foglie di menta e quando rientrava dalle sue passeggiate aveva sempre un fiorellino all’occhiello della sua giacca.

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mandorla arrubia, pomodoro e oliva da confetto, il mio amuse bouche preferito


Alle olive non voglio dire di no, riesco a mangiarne una quantità spropositata: nere, dolci, salate, greche……. Delle numerose varietà presenti in Sardegna le cultivar più importanti le ho assaggiare quasi tutte; dal Campidano sud-occidentale fino ai territori della Nurra e nel Sassarese, le olive per l’impiego oleario sono la Tonda di Cagliari (di alta qualità e oliva da tavola),  la Semidana (rivalutata di recente,  il cui olio  è caratterizzato da fruttato leggero e delicato),  la Nera di Gonnos (località Gonnosfanadiga –olio fruttato intenso dal gusto mediamente amaro e piccante, anche oliva da tavola), la Pizz’e Carroga (becco di cornacchia) è presente in tutta l’Isola, poco adatta alla lavorazione come oliva da mensa, la Terza grande, l’Olia Niedda (oliva nera –potrebbe identificarsi con le cultivar Paschixedda e Nera di Villacidro, adatta anche per la lavorazione come oliva da mensa in nero) e la Bosana (località Bosa – oliva nera da tavola). Ognuna di queste varietà ha delle caratteristiche che la distinguono dalle altre.

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dal salato, un dolce con arancia e semola rimacinata per mia cugina


Il fato, cioè facebook, ha reso possibile che ritrovassi mia cugina, che non vedo da moltissimi anni.
Di Loredana ricordo il sorriso, gli occhi scuri, la delicatezza dei gesti, la timida riservatezza e il poco tempo che aveva per giocare con me, perché mia zia aveva sempre bisogno del suo aiuto per badare ai fratelli più piccoli, che ogni tanto mi “prestava” per farmi provare l’emozione di essere la sorella maggiore.
In una telefonata ci siamo raccontate quasi tutto delle nostre vite, scoprendo che diversi aspetti ci accomunano: il piacere per il cibo e la buona cucina per primo.
Lory ha ancora il sorriso accogliente.

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