pane e farina, la dedizione


Una gita “fuori porta”  per incontrare Alessandro dell’Azienda Agricola Poggi, che preferisco chiamare Famiglia.
La prima volta che ci sono andata, il navigatore non era aggiornato da molti anni e il viaggio è durato più di due ore, ma ne valeva la pena!!
Ad accogliermi c’era Emilio che mi ha mostrato con orgoglio le fasi del  processo di lavorazione dei cereali; una lezione interessante che racconta il grande lavoro ma soprattutto la vita e l’emozione di chi ha scelto di amare la terra e ad essa dedica le proprie energie.

pizza salata, una parte d’Italia a tavola


. . . . . . .  il seguito

Che profumi!! La cioccolata calda nelle tazze per cominciare.
– non ti farai problemi spero
– no, no, guardo voi e imparo 🙂
– io non sono romana, mio marito si, fai come lui.

La colomba a fette come fosse un panino, farcito con cioccolato fondente che scrocchia in bocca.
Il salame da spalmare, ma sopra cosa? Eccola li, alta come un panettone che domina tutti gli altri cibi, superba e dorata: la pizza di pasqua.
Questa ricetta è passata di mano in mano, attraversando alcune regioni della penisola modificata e rimodificata, ecco come è arrivata fino a me.
– ti scrivo la ricetta, io la faccio a occhio, così mi ha insegnato chi me l’ha data
e chi ti ha dato la ricetta?
– un’amica che l’ha avuta da un’amica che l’ha avuta …….

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La preparazione di questa pizza al formaggio, che dovrebbe avere tradizioni umbre, è stata trasmessa da una donna molisana che a sua volta l’ha avuta da una donna abruzzese la cui mamma di origini campane l’ha avuta da una donna toscana.
Ma nei vari passaggi, visto che le donne sono saggie, hanno mantenuto il legame con la ricetta originale anche se con qualche piccola variazione.

Pizza al formaggio per la colazione pasquale

– se non hai il lievito madre puoi sostituiro con lievito di birra
– se usi la planetaria lavora con il gancio a bassa velocità
– la preparazione avviene in tre fasi, sempre con intervalli per la lievitazione.

occorrente per la pizza da 1 chilo:
fase 1
400gr farina di forza
50gr lievito madre
50gr acqua a temperatura ambiente
1 cucchiaino di zucchero
un pizzico abbondante di sale

  • sciogli il lievito madre nell’acqua e unisci lo zucchero, otterrai la consistenza di una crema, aggiungi la farina setacciata e infine il sale, alla fine della lavorazione copri con un telo umido e fai lievitare per 12 ore a temperatura di 20/25°
  • se adoperi lievito di birra, la quantità sarà dimezzata ma il tempo di lievitazione sarà di tre giorni in ambiente buio e asciutto

fase 2
600gr farina 0
250gr di litro di latte tiepido
100gr burro morbido a temperatura ambiente
1/2 bicchiere di olio evo
200gr pecorino romano grattato
5 uova a temperatura ambiente

  • riprendi l’impasto e aggiungi il latte, quando si sarà sciolto unisci le uova una per volta, quando saranno incorporate puoi aggiungere alternando: la farina setacciata, l’olio, il pecorino, il burro, tutto a piccole dosi
  • quando avrai unito tutti gli ingredienti  e ottenuto una massa spumosa e morbida – la prova è l’elasticità dell’impasto –  metti a lievitare per 40 minuti, sempre a 20/25° gradi – nel caso dell’uso di lievito di birra, la lievitazione durerà un giorno intero
  • dopo il tempo di riposo trasferisci l’impasto nello stampo per panettone, quello di carta, e lascia lievitare per  quattro ore dentro il forno spento dove avrai inserito un piccolo tegame con acqua bolente, per garantire un tasso di umidità che aiuterà la lievitazione e non seccherà la massa – con lievito di birra il riposo dell’impasto durerà 6 ore
  • togli l’impasto dal forno, accendi e porta a 180°, una volta raggiunta la temperatura inforna e cuoci per 40/50 minuti, verifica la cottura con uno stecchino prima di sfornare, deve avere un colore dorato
  • fai raffreddare per qualche ora e poi servi la pizza

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Auguri
anche Filippo vuole farti gli auguri e si è messo in posa, lui preferisce la pasquetta!

ho avuto questa ricetta da un’amica che l’ha avuta da un’amica ……. prendi anche tu questa ricetta viaggiatrice e racconta la sua storia.

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firma

personal chef che si fanno del “bene”


L’incontro mensile AiChef con i cari colleggi Personal Chef Niky e Crazy Elio, si è svolto in quel di Latina.
Cosa abbiamo combinato? Di tutto e di più. A questo appuntamento l’ospite ha proposto un menù di pesce e questo è il risultato delle nostre preparazioni.

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Mousse di pesce azzurro – focaccine di ricotta e di patate – patè di olive – pomodori sott’olio – polpo e broccoli

Mini cupcake al rosmarino  – banana pudding –  brownies alle 3 P Pistacchio, Peperoncino, Pinoli

firma

polletto al miele farcito in economia


Ho tanti ricordi della mia infanzia, non sempre nitidi ma alcuni indelebili come la preparazione della gallina ripiena, una ricetta che fu di mia nonna Barbara poi di mia madre Rosa.
La ricetta originale era molto semplice: si prende un gallina ben pulita, intera e spennata, la si imbottisce con un impasto di pane raffermo, aglio, prezzemolo, sale, uova, formaggio grattato e latte, una specie di polpettone economico.
Col passaggio da madre in figlia la preparazione della farcitura ha subito una variazione, una buona parte del pangrattato è stata sostituita con carne macinata di maiale o di manzo.

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di cosa si nutre l’àmore


Ho scritto bene: àmore, così lo distinguo dal termine comunemente abusato amore.
L’accento sulla prima vocale rafforza il concetto che comprende azioni, sentimento, motivazioni, partecipazione, condivisione e compropietà di questo stato affettivo della coscienza. Sensazione a cui diamo una particolare tonalità affettiva e con la quale misuriamo la capacità degli altri di esprimere il sentimento.

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pane, buono come l’amicizia


buono come il pane; pane per i suoi denti; è proprio un pezzo di pane….   quando preparo l’impasto, sento il bisogno di restare in silenzio concentrata ad ascoltare il soffice suono della farina che raccoglie l’acqua, il lievito e il sale per trasformarsi in una massa morbida come un tiepido cuscino di piume d’oca, dove le mani affondano e ne restano  prigioniere per poco, avvolte in quelle radici  che subito si ritraggono.

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