cubotto con gorgonzola e marmellata


Questo diario ed io, con la ricetta partecipiamo al primo contest:  una torta salata, ma non troppo.

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Capita a proposito l’invito di Rigoni di Asiago!
Guardavo nel frigorifero (semi vuoto)  per accertarmi che non ci fossero alimenti da smaltire, ero incerta se prepararmi uno spuntino o trovare ispirazione per una pietanza.
Come puoi vedere ha prevalso la seconda ipotesi, favorendo anche il riciclo :), devo subito informare la cara Lady Catelyn Stark che ha iniziato una campagna del riuso e avevo promesso di sostenerla!

Cubotto alla crema di riso, gorgonzola e marmellata di mirtilli rossi

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occorrente per 1 cubotto:
sfoglia
50gr farina “00”
25gr acqua tiepida
10gr burro
sale

  • sciogli il burro nell’acqua, mescola alla farina e al sale, ottieni un impasto compatto ed elastico, fai riposare in frigorifero per 2 ore, involto nella pellicola da cucina
  • riprendi l’impasto e stendi una sfoglia sottile, rivesti uno stampo dove inserire la farcia

farcia
una manciata di riso
1 cucchiaio di gorgonzola o un erborinato
1 cucchiaino di marmellata ai mirtilli rossi Rigoni
sale, due fili di erba cipollina
verdure per guarnire
sale all’aglio orsino Falksalt
scalda il forno a 180°

  • fai scuocere il riso, frulla con metà del formaggio e la cipollina ottenendo una crema uniforme, assaggia e regola di sale
  • inserisci parte della crema nella sfoglia, metti il rimanente formaggio e la marmellata, versa ancora crema e ricopri con la sfoglia, sigilla bene per evitare la fuoriuscita della farcia, metti in forno per 10 minuti, la sfoglia deve prendere un colore leggermente dorato
  • fai intiepidire e sforma il cubottto, decora con gocce di marmellata precedentemente riscaldta, accompagna con pomodori saltati in padella o verdure cotte al vapore insaporite con pizzichi di sale all’aglio orsino.

Un augurio a tutte le blogger che aderiscono all’iniziativa.

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il mio tempo ……. con tagliatelle, raviolo croccante e tortina


Il  tempo a volte è ingrato.

Mi passa addosso e lascia tracce indelebili di un affetto perduto, di un amore sbagliato, di un conflitto irrisolto.
Lui è presente, attento, costante, scandisce il ritmo del mio essere e mi sorprende alle spalle; il disaccordo tra mente e corpo è opera sua, esalta il cervello a compiere azioni a ritmi giovanili e soggioga il fisico al suo logoramento.

Lede l’armonia tra pensiero e azione.

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s.valentino menù soft: gelée di mela verde, trota e pesto alla brontese


SOFT
menù e musica
Gelée di mela verde, trota iridata e pesto alla brontese
Jast the way you are di Billy Joel

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s.valentino menù rock: coniglio al forno con pere e pinoli


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Rock
menù e musica

Coniglio al forno, pere caramellate e pinoli, bieta al vapore
Smells like teen spirit dei Nirvana

occorrente per 2 commensali:

sella di coniglio
1 salsiccia a grana fina
2 rametti di timo
sale all’aglio orsino Falksalt
evo
una noce di burro
1 bicchiere di Marsala secco
1 mazzetto di bieta piccola
1 cucchiaio di pinoli
1 pera soda
1 cucchiaio di zucchero di canna
1/2 bicchiere d’acqua
carta alluminio per alimenti
accendi il forno a 140°

  • con il batticarne, appiattisci leggermente la sella e disponi la salsiccia parallela al lato più lungo della carne, condisci con foglie di timo, salle all’aglio orsino, qualche goccia l’olio
  • fai cuocere al vapore la bieta, lascia scolare dal vapore e condisci con un filo d’olio e scaglie di sale all’aglio orsino
  • ritaglia il foglio di alluminio di grandezza leggermente superiore al coniglio, ungi con poco olio, adagia la carne e arrotola chiudendo bene le estremità
  • metti in teglia con carta forno, inforna e cuoci per 40 minuti
  • pulisci la pera, affettala a cubetti, metti in pentolino con acqua, zucchero, cuoci a fiamma bassa per 10 minuti, aggiungi i pinoli e prosegui la cottura fino ad assorbimento di quasi tutto il liquido, dovrà restare sul fondo del tegame un cucchiaio di sciroppo
  • quando il coniglio sarà pronto, versa in un tegame il liquido rimasto nella teglia, unisci il burro e fai fondere, versa il vino e fai ridurre il liquido a metà
  • togli l’involucro  e affetta la sella
  • impiatta mettendo un cucchiaio di salsa al Marsala, poi le fette di carne, le pere con qualche goccia di sciroppo e un rotolino di foglie di bieta

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s.valentino shock menù: il quinto quarto – rognone al forno, lingua salmistrata, fegatini di pollo


Proseguo con i piatti di mezzo, tre sapori e consistenze differenti. Il gusto si esalta insieme al pezzo di Manson.

SHOCK
menù
e musica:

Rognone al forno in salsa di fondo bruno Lingua salmistrata alle quattro salse
Crostino con fegatini di pollo
Personal Jesus di M.Manson

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corona di riso e quattro personal chef a cena, gluten free


Insieme ai colleghi Personal Chef Raffaella, Elio e Nicoletta abbiamo cucinato e condiviso i fornelli di casa mia. La cena di ieri è riuscita molto bene e non solo per il cibo  e il buon vino, ma anche per l’amore per la gastronomia che ci unisce e per  il piacere di consolidare una conoscenza che  vorremmo si trasformasse in amicizia; ci siamo ritrovati ed è stata subito festa!
Un elemento importante  è stato il tema della cena e delle nostre ricette: la celiachia. Uno di noi è celiaco.

Avevo ospitato molti anni fa un’amica a cui era stata diagnosticata la celichia, avevo optato per realizzare pietanze classiche come risotto, carne alla brace, verdure e pane di grano saraceno.
Ammetto che dopo quell’episodio non si era più presentata occasione di cucinare prestando attenzione alla presenza del glutine.
Quando ho incontrato Raffaella, non ho compreso subito il suo disagio, perchè non era dovuto alla celiachia ma alla discriminazione  che subisce chi ne soffre.
Chi ci aveva pensato? La riflessione è stata lunga e solo ieri, quando ho iniziato a preparare i dolci  ho  capito.
Non potevo fare due diverse preparazioni una con e l’altra senza glutine, volevo che Raffaella potesse gustare insieme a me la stessa pietanza.

Nel campo della gastromonia, riferito a chi come me cucina per altri, si può commettere il grave errore di sfavorire chi deve alimentarsi solo con alcuni cibi.
Aver cura e rispetto degli alimenti senza aver cura delle persone a cui sono destinati, crea un conflitto con l’idea che io ho della cucina: aperta e rivolta a tutti, ed essere veicolo anche di cultura e di tradizione che accoglie idee e gusti.

Ho iniziato dalle frappe, con la farina gluten free. Ero preoccupata di non riuscire a riprodurre sapore e consistenza …….

l’impasto ara così morbido e difficile da governare, ma non mi sono arresa e questo è stato il risultato: frappe croccanti e profumate.

Ognuno ha contribuito e queste sono state le pietanze

tortino patata Niky

Niky ha cucinato  –  Tortino di patate con salsa al curry biologico  –

corona di riso Raffa

Raffaella ha cucinato –  Corona di riso, prosciutto provola e piselli –

carne e funghi Crazy Elio

Crazy Elio ha cucinato  – Filetto con salsa besciamella e funghi

Per concludere e coccolare i miei ospiti ringraziandoli per aver contribuito e partecipato alla riuscita della festa, ho realizzato questi dolci tutti senza glutine.

Sebadas con miele amaro e piccole tortine di pan di spagna alle mandorle  pastissus

Veli della sposa con farcia di mosto, nocciole, arancia e miele   –  tortini di carruba

tutto accompagnato da vin brulé.

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polletto al miele farcito in economia


Ho tanti ricordi della mia infanzia, non sempre nitidi ma alcuni indelebili come la preparazione della gallina ripiena, una ricetta che fu di mia nonna Barbara poi di mia madre Rosa.
La ricetta originale era molto semplice: si prende un gallina ben pulita, intera e spennata, la si imbottisce con un impasto di pane raffermo, aglio, prezzemolo, sale, uova, formaggio grattato e latte, una specie di polpettone economico.
Col passaggio da madre in figlia la preparazione della farcitura ha subito una variazione, una buona parte del pangrattato è stata sostituita con carne macinata di maiale o di manzo.

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come è andato a finire?


Per concludere e salutare il 2012, una cena per pochi intimi, ho esagerato!!

Seguivano cotechino e lenticchie …….. e qualche etto da trasportare nel 2013.

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