Oggi mi cimento con una ricetta che appartiene a Ilaria, naturalmente la interpreto a modo mio, non me ne voglia per le modifiche, da vera talebana del cibo opto per la ricotta 🙂
Ho scelto il  tiramisù salato al pollo e melagrana che trovo sia perfetta per consumare le melagrane che custodivo in un punto molto freddo della mia terrazza. Si sono conservate talmente bene che ho dubitato fossero vere e ancora commestibili 😀
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spaghetti e torta salata, sapori e ricordi al formaggio
Quando ho sentito nominare per la prima volta le Marche avevo poco più di sei anni e ancora non andavo a scuola, i confini territoriali del mio piccolo mondo si estendevano da casa fino all’argine paludoso includendo la strada, la bottega della signora Ginetta, la latteria e il piccolo bar di Gigi. Erano per me tutti luoghi di divertimento tranne che da Ginetta: piccolo emporio alimentare che lei vigilava dall’alto del bancone che aveva la pedana rialzata e le permetteva di dominare l’ambiente nonostante il suo metro e venti di altezza. Usuraia e malfidata, concedeva credito ma solo su alcuni prodotti alimentari che vendeva a caro prezzo, tra i quali il pecorino era al primo posto seguito da altri formaggi e insaccati territoriali; il pregiato formaggio aveva due linee di vendita: polpa intera con poca crosta da mangiare col pane e grattugiato che invece comprendeva in prevalenza la crosta scartata e ben poca polpa.
pagnotta in pentola
L’arte della panificazione ha una storia antichissima che risale a molti secoli a.C., dagli Etruschi che coltivavano un grano tenero di qualità  adatto alla panificazione fino ai Greci che cuocevano oltre sessanta varietà di pane. Intorno al 170 a.C. il pane fa la sua comparsa a Roma, gli storici attribuiscono il merito ai prigionieri macedoni che trasmettono e insegnano ai Romani le tecniche di panificazione apprese dai maestri Greci: introducono l’uso del lievito, il forno chiuso e probabilmente anche modifiche alle macine.
C’è pane e pane: per i contadini, per la casa imperiale, per gli spettatori dei giochi circensi a cui veniva distribuito gratuitamente; ma c’era un pane, il più raffinato, che si mangiava con le ostriche: l’ostearius. La ghiottoneria prodotta dai celebri fornai i Parti erano le focaccine lievitate e i Romani ne andavano pazzi, che apprezzavano anche una galletta punica preparata dai Cartaginesi.
Le mie origini hanno sicuramente salde radici in quell’epoca, vista la mia passione per la panificazione e guarda caso risiedo a Roma 😉
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la colomba pasqualina
E anche l’ultima colombella ha spiccato il volo, lasciando il forno al suo solito tran tran profumato d’arancia e vaniglia.
Riuscirò a tentarti e portarti sulla strada della perdizione con questa ricetta? 😀 😀 😀 è una via senza ritorno! Se, come me, sarai ammaliata dai grandi lievitati, non ti resta che azzardare 😉
Sono così follemente innamorata dei lieviti che mi stupisco sempre della loro riuscita, perchè a volte è una scommessa di cui non conosco l’esito se non a fine cottura.
La ricetta di oggi è differente da quella precedente, questa che ti propongo compie diciotto anni e l’ho perfezionata nel tempo.
colombina e tanti Auguri!
La Pasqua inizia dal bugalof
Mi sono accorta che in precedenza avevo nominato il bugalof senza raccontare la sua origine e oggi è arrivato il momento di riconoscergli il ruolo che riveste nella mia cucina.
Premetto che da bambina avevo una particolare predisposizione a pasticciare e mescolare improbabili ingredienti che nella mia fantasia diventavano la pappa per le bambole, in realtà poi costringevo i miei compagni di gioco a sostituirsi alle bambole e per finzione lasciarsi imboccare.
fette biscottate con semola integrale: tempo al tempo
Una delle prerogative che da sempre ammiro del Tuttopensare è la costanza, al contrario di me che non riesco nemmeno a fare colazione nello stesso modo tutti i giorni. Lui non è rigoroso, dico solo che è più disciplinato e gestisce meglio di me le trasgressioni 😉 che se fosse un virtuoso, un’anarchica come me l’avrebbe ignorata dal primo incontro e non sarebbe qui a fare da filo conduttore ai miei post 😀 😀 Nella convivenza, come in cucina, avvengono le contaminazioni e alcune peculiarità si trasferiscono; alcune ma non tutte, altrimenti Lui avrebbe imparato a cucinare.
Ci vuole tempo ……. e tenacia che a me in cucina non manca!
Ho replicato molte ricette in questi mesi prima di trovare le giuste proporzioni e infine ci sono riuscita, queste fette biscottate hanno la giusta consistenza e un sapore squisito, perchè ci vuole tempo per trovare ottimi ingredienti 🙂
fette biscottate con farina integrale iMurgini
panettone basso 2015 con water roux
Dopo l’esperienza e la pratica qui ottenuta con l’utilizzo del water roux, non resta che cimentarmi nella preparazione del panettone, quello basso che somiglia più ad una torta e che non vi farà sfigurare per le sue dimensioni 😉
panettone basso
pre-panettone con metodo Tang Zhong
Questa volta ho la giustificazione che motiva la mia assenza dal blog, mi sono dedicata allo studio e alla sperimentazione della tecnica Tang Zhong.
Mi piace trasformare la cucina in laboratorio 🙂 ingredienti che vanno e vengono tra dispensa e frigorifero, farine che imbiancano il piano di lavoro e sembra aver nevicato, con questo improvviso abbassamento della temperatura mi sembra giusto preoccuparmi di realizzare un dolce che preannuncia le feste.
pane, non chiedo di meglio!
Ormai sono diciotto anni che panifico e ogni volta mi stupisco del risultato. Non peso più ingredienti e mi regolo, seguendo di volta in volta, come si comporta la farina. Lievito madre, li.co.li., di birra o secco, non ha importanza per me, comunque il pane mi riesce sempre 🙂
Datemi una farinaccia e sfornerò una pagnotta con la crosticina dorata, leggermente croccante e dalla mollica alveolata.
Cosa posso volere di più? Condividerlo con voi 🙂