pizza salata, una parte d’Italia a tavola


. . . . . . .  il seguito

Che profumi!! La cioccolata calda nelle tazze per cominciare.
– non ti farai problemi spero
– no, no, guardo voi e imparo 🙂
– io non sono romana, mio marito si, fai come lui.

La colomba a fette come fosse un panino, farcito con cioccolato fondente che scrocchia in bocca.
Il salame da spalmare, ma sopra cosa? Eccola li, alta come un panettone che domina tutti gli altri cibi, superba e dorata: la pizza di pasqua.
Questa ricetta è passata di mano in mano, attraversando alcune regioni della penisola modificata e rimodificata, ecco come è arrivata fino a me.
– ti scrivo la ricetta, io la faccio a occhio, così mi ha insegnato chi me l’ha data
e chi ti ha dato la ricetta?
– un’amica che l’ha avuta da un’amica che l’ha avuta …….

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La preparazione di questa pizza al formaggio, che dovrebbe avere tradizioni umbre, è stata trasmessa da una donna molisana che a sua volta l’ha avuta da una donna abruzzese la cui mamma di origini campane l’ha avuta da una donna toscana.
Ma nei vari passaggi, visto che le donne sono saggie, hanno mantenuto il legame con la ricetta originale anche se con qualche piccola variazione.

Pizza al formaggio per la colazione pasquale

– se non hai il lievito madre puoi sostituiro con lievito di birra
– se usi la planetaria lavora con il gancio a bassa velocità
– la preparazione avviene in tre fasi, sempre con intervalli per la lievitazione.

occorrente per la pizza da 1 chilo:
fase 1
400gr farina di forza
50gr lievito madre
50gr acqua a temperatura ambiente
1 cucchiaino di zucchero
un pizzico abbondante di sale

  • sciogli il lievito madre nell’acqua e unisci lo zucchero, otterrai la consistenza di una crema, aggiungi la farina setacciata e infine il sale, alla fine della lavorazione copri con un telo umido e fai lievitare per 12 ore a temperatura di 20/25°
  • se adoperi lievito di birra, la quantità sarà dimezzata ma il tempo di lievitazione sarà di tre giorni in ambiente buio e asciutto

fase 2
600gr farina 0
250gr di litro di latte tiepido
100gr burro morbido a temperatura ambiente
1/2 bicchiere di olio evo
200gr pecorino romano grattato
5 uova a temperatura ambiente

  • riprendi l’impasto e aggiungi il latte, quando si sarà sciolto unisci le uova una per volta, quando saranno incorporate puoi aggiungere alternando: la farina setacciata, l’olio, il pecorino, il burro, tutto a piccole dosi
  • quando avrai unito tutti gli ingredienti  e ottenuto una massa spumosa e morbida – la prova è l’elasticità dell’impasto –  metti a lievitare per 40 minuti, sempre a 20/25° gradi – nel caso dell’uso di lievito di birra, la lievitazione durerà un giorno intero
  • dopo il tempo di riposo trasferisci l’impasto nello stampo per panettone, quello di carta, e lascia lievitare per  quattro ore dentro il forno spento dove avrai inserito un piccolo tegame con acqua bolente, per garantire un tasso di umidità che aiuterà la lievitazione e non seccherà la massa – con lievito di birra il riposo dell’impasto durerà 6 ore
  • togli l’impasto dal forno, accendi e porta a 180°, una volta raggiunta la temperatura inforna e cuoci per 40/50 minuti, verifica la cottura con uno stecchino prima di sfornare, deve avere un colore dorato
  • fai raffreddare per qualche ora e poi servi la pizza

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Auguri
anche Filippo vuole farti gli auguri e si è messo in posa, lui preferisce la pasquetta!

ho avuto questa ricetta da un’amica che l’ha avuta da un’amica ……. prendi anche tu questa ricetta viaggiatrice e racconta la sua storia.

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firma

meraviglia di primavera, colori e sapori di stagione


meraviglia

“e anche quest’anno, in qualche maniera,
sta per tornare la primavera
per festeggiarla in maniera perfetta
dedichiamole tutti una bella ricetta!
Fatevi ispirare dai suoi colori
dai suoi proumi  inventate sapori
mettetele in rima e tiratele fuori
e come i poeti rapiti da rose e violette
create con fantasia le vostre ricette
sul vostro blog le pubblicherete
ma a noi il link invierete.
E mi raccomando, fate attenzione:
in rima deve essere la presentazione!
La Lilla e la Sally faranno da test
ed inizieranno questo contèst!”

Benvenuta e buona primavera anche a te,

non è una sfida quella che ti proponiamo, non si vince nulla e non andrai a una di quelle trasmissioni televisive per essere intervistata. Vogliamo  festeggiare la primavera insieme e quale miglior regalo se non una leccornia?

oggi 21 marzo 2013   diamo il via alla manifestazione Meraviglia di Primavera che terminerà il 21 apriele 2013 alle ore 24.

Le ricette saranno valutate da Sally e da Lilla che nomineranno la blogger vincitrice che avrà il piacere di associare la sua preparazione al mazzo di fiori e la prossima stagione  ci proporrà la sua Meraviglia e i suoi colori.

Segnala la tua adesione e coinvolgi chi vuoi.

lcune indicazioni da osservare:

–          Iscriviti con un commento a questo post;

–         Copia e incolla la fotografia della Meraviglia nella pagina dove pubblicherai la ricetta;

–          Invia a noi il link del tuo post entro la scadenza

–          Sally e Lilla sceglieranno la migliore e pubblicheranno la ricetta

La mia ricetta di buon auspicio per tutti i partecipanti:

Rosso di rapa, ma non è un’insalata

E ora presento, e ne sono fiera,
la mia ricetta di primavera
E vi descrivo i suoi colori
e come li abbino a dei buoni sapori
Ho preso una rapa, una rapa rossa
e non importa che sia piccola o grossa
La feta darà un tocco di bianco
ed un sapore di cui non mi stanco
Sfoglia di riso al wasabi verde
E l’armonia così non si perde
E per finire sbagliarmi non posso
uso una crema al peperoncino rosso.

occorrente:
rapa rossa
formaggio feta Greca
yogurt intero biologico
fiori commestibili Aromaticus
scorza di arancia
fava tonka
evo all’erba cipollina
sfoglia di riso o pasta phillo
wasabi in polvere
olio di arachidi per friggere
fiocchi di sale Falksalt
cremosa al peperoncino di Bacco

  • lava la rapa,  cuocila intera a vapore e fai raffreddare
  • prepara una sfoglia di riso insaporita con un pizzico di wasabi in polvere  oppure dalla pasta phillo ritaglia due strisce larghe 3 centimentri e lunghe  10 centimetri, avvolgi ogni striscia di pasta al cono in acciaio e friggi in olio ben caldo per circa 1 minuto, fai scolare dall’olio e lascia raffreddare
  • versa 2 cucchiai di yogurt in una ciotola e mescola con due pizzichi di fava tonka grattata e una presa di buccia di arancia grattata
  • con l’anello coppapasta piccolo scava i cerchi nella rapa cotta, ottieni delle fette alte mezzo centimetro, ripeti lo stesso passaggio per la feta, sovrapponi alternando i dischetti di feta e rapa, condisci ogni strato con una sola goccia d’olio all’erba cipollina
  • con due cucchiaini di cremosa al peperoncino e due cucchiai di feta, ottieni una crema mescolando con la forchetta, per amalgamare e schiacciare il formaggio, con questa crema riempi i coni di pasta fillo utilizzando la sac a poche
  • disponi nel piatto la salsa allo yogurt, il cilindro di feta e rapa, i cannoli con cremosa al peperoncino e guarnisci con fiori di tagetes e dianthus
  • spolverizza con un pizzico di fiocchi di sale

I fiori commestibili del negozio di agricoltura urbana, che Luca e Francesca mi hanno fatto assaggiare, non sono l’unica delizia: ci sono foglie che arrivano da tutto il mondo e dai sapori così particolari che non smetterei di mangiarle. Ora è possibile trovare in città le erbe, i germogli, i pepe e le  piante di piccole dimensioni, già in vaso e pronti da portare a casa.

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In questa preparazione, semplice e veloce da realizzare, troverai tutti i sapori, gli odori e la freschezza della primavera.

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bacco

personal chef che si fanno del “bene”


L’incontro mensile AiChef con i cari colleggi Personal Chef Niky e Crazy Elio, si è svolto in quel di Latina.
Cosa abbiamo combinato? Di tutto e di più. A questo appuntamento l’ospite ha proposto un menù di pesce e questo è il risultato delle nostre preparazioni.

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Mousse di pesce azzurro – focaccine di ricotta e di patate – patè di olive – pomodori sott’olio – polpo e broccoli

Mini cupcake al rosmarino  – banana pudding –  brownies alle 3 P Pistacchio, Peperoncino, Pinoli

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cubotto con gorgonzola e marmellata


Questo diario ed io, con la ricetta partecipiamo al primo contest:  una torta salata, ma non troppo.

Banner-contest-torte-salate

Capita a proposito l’invito di Rigoni di Asiago!
Guardavo nel frigorifero (semi vuoto)  per accertarmi che non ci fossero alimenti da smaltire, ero incerta se prepararmi uno spuntino o trovare ispirazione per una pietanza.
Come puoi vedere ha prevalso la seconda ipotesi, favorendo anche il riciclo :), devo subito informare la cara Lady Catelyn Stark che ha iniziato una campagna del riuso e avevo promesso di sostenerla!

Cubotto alla crema di riso, gorgonzola e marmellata di mirtilli rossi

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occorrente per 1 cubotto:
sfoglia
50gr farina “00”
25gr acqua tiepida
10gr burro
sale

  • sciogli il burro nell’acqua, mescola alla farina e al sale, ottieni un impasto compatto ed elastico, fai riposare in frigorifero per 2 ore, involto nella pellicola da cucina
  • riprendi l’impasto e stendi una sfoglia sottile, rivesti uno stampo dove inserire la farcia

farcia
una manciata di riso
1 cucchiaio di gorgonzola o un erborinato
1 cucchiaino di marmellata ai mirtilli rossi Rigoni
sale, due fili di erba cipollina
verdure per guarnire
sale all’aglio orsino Falksalt
scalda il forno a 180°

  • fai scuocere il riso, frulla con metà del formaggio e la cipollina ottenendo una crema uniforme, assaggia e regola di sale
  • inserisci parte della crema nella sfoglia, metti il rimanente formaggio e la marmellata, versa ancora crema e ricopri con la sfoglia, sigilla bene per evitare la fuoriuscita della farcia, metti in forno per 10 minuti, la sfoglia deve prendere un colore leggermente dorato
  • fai intiepidire e sforma il cubottto, decora con gocce di marmellata precedentemente riscaldta, accompagna con pomodori saltati in padella o verdure cotte al vapore insaporite con pizzichi di sale all’aglio orsino.

Un augurio a tutte le blogger che aderiscono all’iniziativa.

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amuse bouche e ti dirò chi sono


Gli amuse-bouche non sono  stuzzichini o finger food e nemmeno antipasti, si presentano in formato mignon per annunciare il menù e le portate che seguiranno.  La traduzione del termine significa: che diverte la bocca, mises en bouche invece sta per: in un boccone.
Il termine Francese originale è amuse-gueule, modificato negli anni ’80 in amuse bouche con l’esordio della Nouvelle Cusine, in cui si introduce un concetto importante: più piccolo e dal sapore intenso, questo mini assaggio offre uno scorcio dell’approccio dello chef all’arte della cucina.

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come è andato a finire?


Per concludere e salutare il 2012, una cena per pochi intimi, ho esagerato!!

Seguivano cotechino e lenticchie …….. e qualche etto da trasportare nel 2013.

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ritmo in cucina


Al corso di Professione Personal Chef – microcatering organizzazione logistica eventi – questa volta ho danzato  in cucina  con il Personal Chef  Andrea Golino.
Una lezione impostata al ritmo di pentole e fornelli.
Comunicativo ed esperto supervisore, ha impostato la lezione facendo leva sulle nostre peculiarità, interpretando attraverso la realizzazione delle ricette, l’emotività di ognuno di noi.
Le danze sono terminate con il pezzo forte che Andrea ci ha regalato: il norcino moderno, timballo di guanciale che avvolge in un tango i rigatoni  con salsa di cotiche e lenticchie, una pietanza ricca di sapori, un premio al nostro impegno.  Grazie Chef.

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spuma di pesce sughero, anche sempre.


La mia pietanza preferita? indovina.
Il pesce: povero, ricco, brutto, grasso, magro, secco, d’acqua dolce e salata, in Quaresima e non. A colazione ……. non ancora ma potrei valutare anche questa possibilità. Ho incontrato Progetto Donna  (di cui vi parlerò meglio nei prossimi giorni), donne che gestiscono il settore amministrativo del Mercato Ittico all’ingrosso di Civitavecchia. Con queste Donne abbiamo parlato la stessa lingua, loro promuovono la conoscenza e il consumo del pesce povero, dove l’attributo povero indica esclusivamente il suo valore commerciale. Se il mare della superficie terrestre ospita mille mille millissimi pescetti, quanto devo campare per assaggiarli tutti? Devo mettermi all’opera, perché molte pescherie non propongono questa qualità di pescato. Il Fragolino, il Potassolo, non abbaiano e non mordono, a parte la stagionalità, trovarli esposti al banco del pesce è difficile figuriamoci al ristorante. Credo che le Donne di Mare saranno presto mie care Amiche e mi guideranno alla conoscenza di quelle specie che ancora non conosco.

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