pagnotta in pentola


L’arte della panificazione ha una storia antichissima che risale a molti secoli a.C., dagli Etruschi che coltivavano un grano tenero di qualità  adatto alla panificazione fino ai Greci che cuocevano oltre sessanta varietà di pane. Intorno al 170 a.C. il pane fa la sua comparsa a Roma, gli storici attribuiscono il merito ai prigionieri macedoni che trasmettono e insegnano ai Romani le tecniche di panificazione apprese dai maestri Greci: introducono l’uso del lievito, il forno chiuso e probabilmente anche modifiche alle macine.
C’è pane e pane: per i contadini, per la casa imperiale, per gli spettatori dei giochi circensi  a cui veniva distribuito gratuitamente; ma c’era un pane, il più raffinato, che si mangiava con le ostriche: l’ostearius. La ghiottoneria prodotta dai celebri fornai i Parti erano le focaccine lievitate e i Romani ne andavano pazzi, che apprezzavano anche una galletta  punica preparata dai Cartaginesi.

Le mie origini hanno sicuramente salde radici in quell’epoca, vista la mia passione per la panificazione e guarda caso risiedo a Roma 😉
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Il prosciutto è di coniglio


Ci sarà anche nella vostra cerchia di parenti e amici quella persona che riesce in qualcosa che a voi non riesce.
Una mia amica cucinava le patatine fritte così bene e così buone che non mi capacitavo a credere come potesse ottenere sempre un ottimo risultato! Lei metteva l’olio sul fuoco e poi si distraeva a fare altro, quando improvvisamente si ricordava di avere la padella sul fuoco correva a versare le patate e proseguiva nelle sue distrazioni. Il risultato? Patatine croccanti e dorate all’esterno e cremose all’interno.

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la cucina imperfetta e le mezzelune


Continuo a dire che il tempo non mi basta mai…lo so, mi ripeto :). Questa mancanza accomuna noi che ci destreggiamo tra i vari impegni, cercando di rubacchiare un’oretta di qua e un minuto di là. Per non farmi mancare niente ho aggiunto anche il corso di fotografia che non si limita all’appuntamento del venerdì, ma richiede anche studio ed esercizio. Avrei potuto restare con le mani in mano se mi fosse avanzato un pomeriggio? La risposta vien da se, non posso lamentarmi se vado in giro con i capelli da pazza, perchè anche il tempo per andare dal rompicapelli non saprei a chi chiederlo 😀 😀 forse al Tuttopensare? ……. mmm, anche lui è messo maluccio.
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la colomba pasqualina


E anche l’ultima colombella ha spiccato il volo, lasciando il forno al suo solito tran tran profumato d’arancia e vaniglia.
Riuscirò a tentarti e portarti sulla strada della perdizione con questa ricetta? 😀 😀 😀 è una via senza ritorno! Se, come me, sarai ammaliata dai grandi lievitati, non ti resta che azzardare 😉
Sono così follemente innamorata dei lieviti che mi stupisco sempre della loro riuscita, perchè a volte è una scommessa di cui non conosco l’esito se non a fine cottura.
La ricetta di oggi è differente da quella precedente, questa che ti propongo compie diciotto anni e l’ho perfezionata nel tempo.

colombina e tanti Auguri!

fetta

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La Pasqua inizia dal bugalof


Mi sono accorta che in precedenza avevo nominato il bugalof senza raccontare la sua origine e oggi è arrivato il momento di riconoscergli il ruolo che riveste nella mia cucina.

Premetto che da bambina avevo una particolare predisposizione a pasticciare e mescolare improbabili ingredienti che nella mia fantasia diventavano la pappa per le bambole, in realtà poi costringevo i miei compagni di gioco a sostituirsi alle bambole e per finzione lasciarsi imboccare.

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fette biscottate con semola integrale: tempo al tempo


Una delle prerogative che da sempre ammiro del Tuttopensare è la costanza, al contrario di me che non riesco nemmeno a fare colazione nello stesso modo tutti i giorni. Lui non è rigoroso, dico solo che è più disciplinato e gestisce meglio di me le trasgressioni 😉 che  se fosse un virtuoso, un’anarchica come me l’avrebbe ignorata dal primo incontro e non sarebbe qui a fare da filo conduttore ai miei post 😀 😀 Nella convivenza, come in cucina, avvengono le contaminazioni e alcune peculiarità si trasferiscono; alcune ma non tutte, altrimenti Lui avrebbe imparato a cucinare.

Ci vuole tempo ……. e tenacia che a me in cucina non manca!

Ho replicato molte ricette in questi mesi prima di trovare le giuste proporzioni e infine ci sono riuscita, queste fette biscottate hanno la giusta consistenza e un sapore squisito, perchè ci vuole tempo per trovare ottimi ingredienti 🙂

fette biscottate con farina integrale iMurgini

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non tutti i sogni son desideri ovvero quando il gelato non era neanche un sogno


gelato alla melanzana
con cialda croccante di Parmigiano Reggiano

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“La tua ricetta “Gelato alla melanzana con cialda croccante al Parmigiano Reggiano” è tra le migliori trenta selezionate dalla giuria di chef stellati appartenenti all’associazione Chef to Chef emiliaromagna cuochi e, a novembre, verrà pubblicata  nel nuovissimo ricettario “4Cooking” dedicato alla Parmigiano Reggiano Chef 2015″ 🙂

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dolce alle tre creme, la consistenza dell’amore


Con la festa degli innamorati io ho poco a che fare, ma nei disegni di Puuug ho riconosciuto alcuni momenti della mia vita con ilTuttopensare.

Ognuno di noi è un universo a sè e quando due individui si incontrano nell’Universo che è l’espressione dei loro sentimenti, ne creano un’altro: il rapporto di coppia.
E’ fondamentale che sia naturale mantenere la propria individualità, senza diventare noi stessi quell’Universo
cuori

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spìzzulu al Cannonau, un vero gioiello


La bellezza di questa pasta fatta a mano  ricorda l’arte orafa della filigrana Sarda e merita la passione di queste parole
……. Sa conca a pala mujada
Subra su tuju tou b’ est salenu meu
Pesa sas laras tua bellas
Durches che-i su mele subra sas mias
Balla, balla che una foza
In brazos de su entu …….

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la soffice torta all’arancia


C’è una ricetta, forse più di una, che da sempre vanta riconoscimenti e premi e che non si dimentica: il dolce della mamma.

Che cos’ha di speciale? La semplicità disarmante, che getta le basi per trasmettere insieme alla dolcezza anche un pezzetto della tradizione familiare. Ora non vorrei evocare ricordi malinconici né nostalgia di momenti passati, tutt’altro, questa commistione di sapori e sentimenti è un richiamo ai profumi stagionali.

Se penso al dolce da preparare, istintivamente ho in mente la torta di ricotta, quella sarda, con arancia, zafferano e acquavite. Rigorosamente realizzata nei mesi tra novembre e marzo, a detta di mia nonna quando la ricotta di pecora era più asciutta e grassa. L’odore di zafferano e abbba ardente sembrava aver impregnato le travi della cucina dove mia nonna si muoveva a fatica, non ho mai capito se fosse per la lunga gonna del costume o per qualche sorso di fil’e ferru. 

Ma oggi gli ingredienti sono differenti per replicare, a modo mio, la ricetta della sbriciolata all’arancia.

Quale miglior occasione se non per festeggiare un anniversevole? Auguri a Ricette da coinquiline 🙂

soffice all’arancia

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