linguine aglio olio ….. la semplicità dell’Accoglienza


Per chi si occupa di ristorazione, il ricevimento è uno degli aspetti centrali se non l’essenza stessa dell’esperienza turistica, gesti e frasi che dovrebbero garantire al visitatore di essere atteso e desiderato. Sembra facile detto così, eppure gli operatori del settore possiedono gli “strumenti” per attuare la ricezione, ma spesso non accade e vengono meno professionalità e cortesia.

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gamberi roulé e le ultime puntarelle


La settimana trascorsa a Cagliari è volata come una raffica di maestrale, giusto il tempo per salutare i familiari, gli amici, i cugini e ripercorrere quella che per me è la strada più bella, la panoramica 125 per Villasimius.

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la colomba Materana


Vola ..Vola bella!! L’ulivo in bocca non l’avrai mai ma porterai pace a tutte quelle bocche golose!! Vola…Vola candida e soffice!! Fatta da mani che ti conoscono bene. Fai sorridere anche  loro…con l’acquolina in bocca. Vola..Vola profumata !! Sei cresciuta lentamente sotto gli occhi di tua madre. Mi ricordi un po tuo fratello nato in Dicembre. Vola…Vola ben attesa! Da tutti che ti aspettano come sempre… anticipatamente. Senza di te la tradizione non ha gusto.
il commento dello Chef Mario Andrisani alla fotografia.

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orecchiette all’arancia, ritmo e vitalità


Devo dare di gas
Voglio energia
Metto carbone e follia
Se mi rilasso collasso
Mi manca l’aria e l’allegria perciò…
….
Attenziò
Concentraziò
Ritmo e vitalità …….
(Beppeana – Bandabardò)

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rzeeza la colazione della sposa, una tradizione Magrebina


rzeeza la colazione della sposa, una tradizione Magrebina

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Caschettas è dolce Mangiare Matera


Il blog di Teresa ospita l’iniziativa di Mangiare Matera, un nuovo contest che renderà possibile anche a noi, avvicinarci ai sapori della Lucania, io partecipo con le mie ricette realizzate con i prodotti tipici del materano.

Che cos’è Mangiare Matera?  “Il marchio MANGIARE MATERA vuole portare, sulle nostre tavole e nelle nostre cucine, il meglio della produzione agroalimentare lucana. Ogni prodotto è selezionato con cura, seguito dal campo sino alla tavola, per farci riscoprire i sapori genuini di un tempo.”

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bauletti con farcia di friarielli e salsiccia, un vero rusticone


Lo posso dire ad alta voce: FA FREDDO!!!
Sono passata dai sandali a piedi nudi alle scarpe chiuse con le calze nel giro di ventiquattro ore, e così velocemente ho iniziato a provvedere al cambio del guardaroba, ma mi sono lasciata distrarre dalla scatola dei ricordini.
Gli armadi incorniciano la libreria che include oltre ai libri anche album fotografici e scatole colorate; una contiene i soldatini dell’infanzia di tutto pensare e un’altra i suoi diari adolescenziali, non sono aperte da *millissimi anni.

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salmone, gamberi e lupini. Contamì: un viaggio nel piatto


Viaggiare è e sarà sempre uno dei motivi per cui vale la pena vivere.

La cucina, con le sue preparazioni, è il veicolo di cui mi servo quando voglio raggiungere un luogo. Quando ho letto del contest “contaminazioni” di Vaty mi è venuto in mente un episodio che risale  a molti anni fa, mi trovavo a casa di una cugina del mio babbo che mi conosceva per la prima volta. Seduti davanti al camino sulle seggiole impagliate, basse e non tanto comode, la parente si informava della mia vita e quando le dico che non vivevo in Sardegna, portò la mano alla bocca per trattenere lo stupore di trovarsi davanti a una strangia (straniera inteso di chi non vive in loco).
Contamì ……. raccontami …….

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tartufo a calvello, una ricetta con cavolo nero


Calvello è stata una delle soste delle escursioni in Lucania, ricca di storia e di artigiani;  vi lascio a queste immagini

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Calvello è: un cono tronco rovesciato sulla collina, peperoni appesi ad asciugare, il ponte in pietra che unisce il paese, salite che sono discese, pregiati portoni di legno intagliati a mano e la natura che aggiunge un tocco di colore.
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pane e biscotto, siete segnati!


Se capita che la realtà dei fatti è molto più simile ad una favola; se accade che a stupire è un materiale antico, se succede che l’empatia è immediata …….

C’è una principessa di nome Sara e il suo principe Massimo, vivono in un Cas(t)iello che lui ha tornito con grande maestria;
ogni oggetto ha preso forma dalle sue mani; acero, cedro, ulivo, tanganika, mogano, wengè e okumè sono i legni pregiati che ha usato per realizzare gli oggetti del loro regno, onorando la lunga tradizione dei suoi conterranei.

Ci sono magia e calore nei manufatti e l’armonia delle forme esprime la cura e l’attenzione che Massimo dedica a realizzarle.

“Il legno rivela ogni volta la sua naturale e sempre sorprendente bellezza”

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