a Roma c’è il Julbasar, a casa mia c’è Jultomten


Jultomten

Jultomten

Novembre chiude i battenti ed io mi sento in alto mare, priva di una qualsiasi imbarcazione, nemmeno una zattera né una bussola per orientarmi e affrontare la marea d’impegni che si accumulano ora dopo ora; un tempo sarei stata vittima dell’ansia ma oggi so come combatterla: io scappo! Si, si, apro la porta di casa e vado via.

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son cavoletti per la dieta!


Inutile pensarci: la prova costume è andata com’è andata e siamo nuovamente di fronte al bivio: vado in palestra, mi metto a dieta, non voglio più esagerare ……. tutti buoni propositi che andranno a consolidare il percorso verso l’inferno. Quello della dieta!

Il calendario, nemico implacabile quasi come la bilancia, ci indica che presto arriveranno altre feste e altri chiletti. Ma non scoraggiatevi, non è con le diete che voglio tediarvi, non sono la persona giusta per farlo, io le odio!
Poi ci sono casi in cui è giusto farci sostenere e consigliare da seri professionisti, io posso supportarvi con le ricette che, nelle giuste proporzioni, potranno adattarsi alle vostre abitudini alimentari.

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nero di venere, il riso alla pesca


Uno dei viaggi che ricordo in particolare è quello in Perù nel 2004, che è stato forse tra i più interessanti, ricco di suggestioni e di emozioni grazie al nostro “sherpa”  Gabriele Poli, un Italiano dal cuore Peruano, che ci ha accompagnato in un percorso unico, con l’intento di trasmetterci l’essenza di una cultura antica e complessa.
Sono stata MALISSIMO!!! Fisicamente intendo, sono stata colpita dal soroche durante il percorso tra Arequipa (2.363 metri di quota) e Chivay (3.150 metri), toccando quasi i seimila metri di altitudine; dopo che altri viaggiatori si erano ripresi dal malessere, durato poco più di ventiquattro ore, io sono stata stroncata da febbre altissima, mancanza di ossigeno e disidratazione. Forse avrei dovuto insistere con il maté di coca! ma non è di questo che voglio raccontarvi.

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la colomba Materana


Vola ..Vola bella!! L’ulivo in bocca non l’avrai mai ma porterai pace a tutte quelle bocche golose!! Vola…Vola candida e soffice!! Fatta da mani che ti conoscono bene. Fai sorridere anche  loro…con l’acquolina in bocca. Vola..Vola profumata !! Sei cresciuta lentamente sotto gli occhi di tua madre. Mi ricordi un po tuo fratello nato in Dicembre. Vola…Vola ben attesa! Da tutti che ti aspettano come sempre… anticipatamente. Senza di te la tradizione non ha gusto.
il commento dello Chef Mario Andrisani alla fotografia.

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torta al cioccolato, la sorpresa nell’uovo per Carlo


Quando ho la conferma di essere stimata pur non avendo dimostrato completamente il mio valore, mi sento quasi imbarazzata e una sorta di timidezza cerca di prendere il sopravvento, se a questo aggiungo di essere inclusa tra gli amici di Carlo il mio cuore si riempie di gioia.

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una lettera sul bignè


Avevo voglia di scrivergli una lettera, come altre volte lo avevo fatto lasciandola sul sedile posteriore della sua auto.

bignè da leggere

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mèraviglias, zìppulas e brùgnolus perchè vale la pena aspettare


Sono sempre in ritardo ……. sui post inerenti alle festività 🙂  forse perché non credo che una ricetta sia strettamente legata a una festa o una data. Questi dolci si possono realizzare durante tutto l’anno solare, perché sono dolci!

In Sardegna, dove convivono diverse tradizioni, la capacità evocativa del carnevale trova le sue massime espressioni nei diversi territori dell’isola, qui  Pierluigi Montalbano descrive accuratamente la tradizione, la storia di questi carnevali e cosa rappresentano, e se non li conosci potrai immaginarli.

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dolce al cioccolato è il valentino per Andrea


Questo dolce è tutto dedicato al mio caro amico Andrea.

Ci conosciamo da tantissimi anni ma le occasioni per incontrarci sono state rarissime, le nostre conversazioni correvano tra le righe delle nostre lettere e sul filo del telefono. Da sempre ci promettiamo di rivederci li, dove ci siamo incontrati per la prima volta, promessa che avremmo voluto onorare e invece non si è mai realizzata.

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Il mio panettone augurale


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Avevo detto che l’avrei abbandonato, ma quando inizio a rigenerarlo, lui si moltiplica e prende possesso del frigorifero.
Questo è il quindicesimo anno che auto-produco il panettone, ho iniziato con la ricetta con lievito di birra, nel tempo sostituito dal lievito madre; ogni anno ho cercato di migliorare la ricetta, a partire dalla farina, il burro, i canditi e l’uva passa.
Oggi posso ritenermi soddisfatta e condividere questa esperienza ma soprattutto ……

ti auguro di trascorrere Buone Feste

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coccoi il pane della tradizione


Quando mia nonna svolgeva i lavori domestici, indossava il costume tipico del suo paese,  Sinnai; lo vestiva al rovescio nei giorni feriali, portava la sottogonna nera  che proteggeva  la gonna ricca di preziosi  ricami, la camicia bianca senza corpetto e un grande fazzoletto marrone sul capo. I giorni di feste importanti invece sfoggiava la gonna, il corpetto anche questo ricamato, la camicia si impreziosiva della collana di filigrana e completava con il copricapo nero e oro.
Poche volte ho avuto l’occasione di vedere mia nonna in tutta la sua “eleganza”, tranne quando la vidi che sfornava su coccoi per il matrimonio di una sua nipote.

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